ALL PIGS MUST DIE: Nothing Violates This Nature
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24/07/2013"Sei già morto? Peccato. Avanti un altro". Questo sembrano dire quelle belve inferocite degli All Pigs Must Die che si confermano una delle band più truci e senza compromessi degli ultimi tempi. La provenienza è indicativa a riguardo: la Boston dell'hardcore continua a vomitare delle uscite che non passano inosservate. La copertina di Aaron Turner (Isis) fa la sua porca figura e se quella vi sembra corrosiva, aspettate di farvi brutalizzare dalla doppietta di apertura del cd. Gli Entombed più potenti uniti alla isteria dei Converge sono il segno dell'imminente apocalisse, non c'è scampo. Se pensate che 'Nothing Violates This Nature' sia tutto velocità e calci nelle palle, vi sbagliate: le palle ve le macinano anche, in brani pachidermici come "Of Suffering", nomen omen. Il drumming di Ben Koller (appunto dei Converge) mette in risalto la lucida follia dei Nostri: ai più distratti sembrerà furia cieca, ma vi assicuriamo che le hardcore band ordinarie non saprebbero rendere così distruttivo il brano finale, per esempio. Il riffing crust è caotico, ma preciso, le vocals di Kevin Baker (The Hope Conspiracy, altro nome da segnare) sono grumi di catrame che si attaccano ai padiglioni auricolari. Un quadretto niente male, un ambiente familiare. L'insieme è assolutamente diabolico nella sua sinteticità, ma non pensate che manchino dettagli e sfumature, perché uno dei punti di forza della release è proprio il suo saper coniugare una atmosfera (a volte sulfurea, a volte alla Swans) alla filosofia di vita "vengo, ammazzo e torno".
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