ATTACKER: Giants Of Canaan
data
22/02/2013Nessuno si aspettava una disco differente da questo dagli Attacker, anche se col cambio di cantante qualche speranza c'era. Oramai al quinto album le sorprese sono pressochè pari a zero, ma il nuovo Bobby Lucas ha portato un velo di novità a causa delle differenze vocali che intercorrono col suo predecessore. Insomma, Bob Mitchell (l'attuale cantante degli Sleepy Hollow) aveva un timbro vocale estremamente simile a quello di Rob Halford, ma si sentiva il suo stile US metal; Lucas invece pur avendo una voce molto più musicale, quasi "kiskeiana", si avvicina come stile, impostazione e -in alcuni tratti- cattiveria, a quella del Metal God. 'Giants Of Canaan' non si riduce a questo, ma possiamo dire che si tratta di un disco dalle occasioni mancate, quello che poteva essere decisivo nella carriera dei nuovi Attacker (l'altra incarnazione della band negli Eighties merita un altro discorso) e invece è un altro disco formalmente ottimo, che peró non convince alla grande in ogni brano. La titletrack è il pezzo delle illusioni, esalta in modo pazzesco e evidenzia come ogni componente della band è in palla, c'è anche qualche traccia di originalità. Poi man mano che si prosegue l'ascolto i ritmi rallentano rispetto alle bordate precedenti ("Washed In Blood", "Sands Of Time") e da lì in poi i riff sono meno consistenti e anonimi, power chord veloce nella strofa e chitarra che segue la voce nel ritornello. Non cattivi brani, ma composti e suonati senza la convinzione che riscontravamo in apertura. Nella finale "The Glen Of The Ghost" si vanno a sfidare gli ultimi Iron Maiden, con arpeggio acustico e crescendo, ma poi il brano si sviluppa come l'avrebbero fatto i vecchi ed epici Manowar.
Commenti