AXEL RUDI PELL: Into The Storm
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14/01/2014Non ci sarebbe niente da dire su questo ennesimo disco di Axel Rudi Pell: il biondo chitarrista ha preso come imperativo la massima latina "repetita iuvant" e sta sezionando i suoi lavori più datati, facendo nuovi album semplicemente scambiando le varie parti dei brani e degli assoli. Saremo cinici quanto volete, ma non si spiega che un onesto mestierante del metal sia ancora in giro dopo trent'anni (includendo anche la sua carriera con gli Steeler tedeschi) a propinarci sempre lo stesso platter. A primo impatto, sembra che Axel abbia abbracciato la causa del pirate metal (la magnifica copertina potrebbe farlo pensare), ma è tutta una illusione. La solta intro da un minuto e mezzo piena di tastiere introduce in modo dozzinale 'Into The Storm', un album che vede i suoi punti di forza nella voce di Johnny Gioeli (ma meno che in passato) e nell'ingresso di Bobby Rondinelli (ex di Black Sabbath, Doro e Rainbow) alla batteria, che sicuramente ha un tocco più concreto e classico di quello del pur eccelso Mike Terrana. A proposito del cantante, bisogna ammettere che non è il massimo quando cerca di imitare il timbro oscuro alla Ronnie James Dio (le spossanti e interminabili "Touching Heaven" e la titletrack), ed è un peccato che sporchi la sua ugola fantastica in brani come "High Above". Interessanti la melodica "Long Way To Go", la curiosa cover di Neil Young e qualche assolo (tra i tantissimi molto prevedibili), oltre all'inizio della già citata "Touching Heaven", dalla melodia cristallina, pienamente nelle corde di Gioeli. Qualche alto, molta mediocrità, come da molti (troppi) dischi a questa parte.
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