BON JOVI: What About Now
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30/04/2013Non che i Bon Jovi abbiano suonato death metal fino ad ora, ma ci sono diverse cose in questo 'What About Now' che fanno pensare alla definitiva svolta pop della band. Il fatto che Richie Sambora sia davvero messo in disparte, dietro mura invalicabili di tastiere, non è il solo indizio. I riff sono ancora più pacifici e delicati rispetto anche ai due predecessori, il problema è che senza Sambora non sappiamo quanto sapranno essere personali le composizioni e quanto potranno ancora interessarci dei brani dalla struttura ancora più semplice e ritornello-dipendenti. Potremmo stare ore a parlare delle tematiche positive dell'album e del singolo "Because We Can", punto di contatto con la hit del disco del 2009 "We Weren't Born To Follow", inni all'azione, all'amore e all'unione. Quello che conta è che la opener è adatta alla pubblicità di qualche compagnia telefonica con dei comici come testimonial, molto estiva, null'altro. Grinta? Niente, per quella e per mezzo spunto che si avvicina al rock bisogna aspettare "That's What The Water Made Me", ma il ritornello è scontato e non attira. L'altra caratteristica fondamentale è che emerge tutta la passione di Jon, Richie e gli altri per un gigante come Bruce Springsteen. Ecco dove avevate sentito la parte di chitarra della già citata "Because We Can": almeno in "Girls In Their Summer Clothes" da 'Magic'. La devozione diventa totale in "Amen", "The Fighter" (titolo che vuole richiamare "The Wrestler"?) e "Not Running Anymore" (una delle tracce bonus), il primo sembra un brano tratto da 'Tunnel Of Love'. Un disco di tributi al Boss, ma con archi ed organo che dominano un po' dappertutto, le canzoni più spinte e che ricordano il vecchio sound (oramai è vecchio anche il Bon Jovi di 'Lost Highway') sono la titletrack e "Beautiful World". Ma quanto spreco di suoni sintetici che stoppano le distorsioni e quante ballate folk, l'indecisione è sulla classificazione: pop o Springsteen-oriented? Sul giudizio invece nessun dubbio: primo passo falso dei Bon Jovi, alla ricerca di nuove suggestioni, i quali dimenticano che se c'è una strada da seguire, è quella tracciata da loro stessi.
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