CHRONOSPHERE: Red N' Roll
data
29/01/2017Il gruppo greco veniva da due dischi veramente belli che lo piazzava a buon diritto tra le solide realtà del thrash attuale, assieme a Ultra Violence e Angelus Apatrida. Un nuovo album dei Chronosphere era quindi atteso in modo abbastanza spasmodico, anche se titolo, copertina e cambio di logo hanno gettato acqua gelida sul fuoco delle aspettative. 'Red N'Roll' però regge molto bene il confronto con i suoi fratelli maggiori 'Embracing Oblivion' e 'Envenomed'. È solo diverso. A partire dalla produzione azzeccatissima e lontanissima da un abominio come quello ascoltato per i compagni di etichetta Battery, i Nostri sfoderano un sound più sicuro dei propri mezzi, ordinato e tendente alle volte verso la melodia, alle volte verso una violenza strabordante. Certi passaggi sono vicini allo speed/heavy metal classico e mostrano un loro lato finora meno conosciuto, altri vanno ai limiti del thrash e potrebbero risultare addirittura indigesti per i puristi del genere ("Demonized", una bomba). Cestinata la mediocre introduzione sinfonica, sono davvero pochi i momenti di stanca: giusto qualcosa nel groove "The Force To Put An End" risulta un po' forzato, assieme alla sottospecie di southern con cui inizia "Warriors", ma è la già nota "Honest To Kill" a farsi piacere a ogni ascolto, cresce col tempo e si notano dettagli di una certa bontà compositiva che non tutti hanno. Refrain relativamente facile non vuol dire sputtanamento, almeno non da queste parti. Infatti i Chronosphere, oltre all'utilizzo di un cantato mai così versatile, continuano a grattugiare riff su riff e a non adagiarsi sugli allori. I diversi punti da ricordare e riascoltare sopperiscono alle carenze già evidenziate e a quello che sembrerebbe un lavoro non impeccabile agli arrangiamenti dei brani, a volte troppo scarni e sbrigativi. Il gran finale esplosivo di "Portal To The Underworld" testimonia proprio che -se vuole- la band è molto attenta ai dettagli ed è ben più che una (seppur pregiata) versione moderna di primi Megadeth e Testament.
Commenti