EISREGEN: Krebskollektion
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17/12/2012Vi risparmiamo il panegirico sull'utilità delle raccolte, sintetizzandolo in pochi essenziali punti. A prescindere dall'autore, se i dischi singoli sono facilmente reperibili, l'utilità della raccolta è pressoché nulla. Stessa conclusione è raggiunta se le suddette non aggiungono nulla di nuovo all'opera della band. Ecco lo spirito con cui analizzare il doppio cd di questi Eisregen, tedesconi dall'aria cattiva (punto chiave, sarà ripreso in seguito), alle prese con un metal rozzo, oscuro e adatto a lunghe e sinistre incursioni nella Foresta Nera. Immaginate voi stessi in uno di quei video ridicoli che appaiono su Youtube se digitate "worst black metal video". Ecco, piazzate sotto uno qualsiasi dei brani degli Eisregen (in tedesco, "pioggia ghiacciata") e avete una panoramica quasi completa del pochissimo eclettismo del gruppo. Ed è questo il solo, principale e grande difetto. Canzoni molto, troppo simili tra di loro, benchè i generi mischiati siano diversi. Lo sviluppo è attorno ad un tema di tastiere/orpelli sinfonico-folkloristico, velocità media di batteria, blast beat che vanno al risparmio, tanta atmosfera e scream malefico. Di per sè, una formula che se non è vincente, quantomeno non è scadente o fastidiosa. Inoltre, la scelta del cantato in lingua madre contribuisce in modo utile alla loro -pur minima- differenziazione dalla massa. Dicevamo della fama di brutti ceffi che si portano dietro, tanto da aver ottenuto che diversi loro dischi fossero banditi dal suolo tedesco, alcuni in fatto di vendita fisica, altri invece non potevano essere nemmeno suonati dal vivo. Ebbene, in 'Krebskollektion' gli Eisregen si prendono una piccola rivincita, includendo nel primo cd solo brani "censurati". Tra l'altro, i testi non sono nemmeno così truculenti. Quello che potrebbe interessare ed invogliare all'acquisto è il secondo disco, venticinque minuti, un po' pochi a dire il vero, ma contenenti brani nuovi e un paio di cover, "Born Dead" dei vecchi Death (riproposta in chiave old school black metal) e una chicca. Un vero e proprio colpo che non ci aspettavamo dai Nostri. Si tratta di "Mutter Der Mann Mit Dem Koks Ist Da", del cantante austriaco Falco (avrete sentito la sua "Der Kommissar"), che conserva l'umore originale e inserisce del black in un mood industriale.
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