HydRA: GHOST TOWN
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25/03/2013Toh, da Genova non arrivano solo band death-thrash incazzate fino al midollo, ma anche una realtà come i qui trattati HydRA, band attiva con qualche pausa fin dal 2002, ma che solo con l'arrivo alla voce di Massimo Maccarini ha iniziato a comporre pezzi propri, orientandosi verso una sorta di metal dalle tinte alternative, caratteristica data sopratutto da quest'ultimo con la sua impronta in bilico tra Serj Tankian e Chino Moreno. Ne deriva che gli HydRA amplificano le atmosfere cupe del grunge con ritmiche toste e sprazzi thrash e questo é riscontrabile subito, quando dopo l'intro "Welcome To...", la title track sembra arrivare dalla Seattle di inizio anni Novanta; unica pecca la durata del brano che viene stiracchiato per quasi sei minuti, indebolendone l'impatto che una song d'apertura dovrebbe avere, ma i nostri si riprendono subito con la ritmata "Hope In My Bedroom" e poi non perdono colpi lungo tutto l'album. Sugli scudi "Can't Go", "Gunshot" e "Oracle" dove oltre all'amore per i System Of A Down, si sentono echi di Iron Maiden e Metallica, ben inseriti a creare qualcosa di abbastanza personale, da non sottovalutare al giorno d'oggi, ma la cosa migliore a nostro parere arriva in chiusura con "Thank You Very F***in' Much", con quell'alternarsi di parti aggressive e soffuse che lo fanno preferire sul resto. Quà e là c'è ancora qualche piccola imprecisione, ma non é cosa che possa inficiare sulla buona riuscita di questo debutto completamente autoprodotto e autofinanziato dalla band stessa, registrato e mixato da Tommy Talamanca dei Sadist in quel della 'Ghost Town', ovvero come definiscono loro Genova con non poca ironia!
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