MARTYRDOOM: Grievous Psychosis
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29/05/2017Insomma, un altro gioco di parole? Tra doom e martyrdom? Mica tanto riuscito eh. Inflazionato anche: ci sono giá una piccola Martyrdoom che produce dischi e un festival vicino New York dallo stesso nome. E diciamo che l'originalità non è proprio il forte neanche nella musica di questa catacombale band polacca, legatissima al death/doom più intransigente e corposo. Però se vi piace pure solo un pizzico, se il passaggio cingolato di riff pesantissimi e cadenzati vi rallegra il cuor non potete perdere 'Grievous Psychosis'. Non è come quella delusione dei Cemetery Winds, che a dispetto del nome hanno solo una batteria a elicottero senza feeling: è autentica e inconfondibile puzza di morto quella che accoglie e introduce l'ascoltatore in un vortice dalla potenza di fuoco molto elevata. Nella voce ci senti Chuck, John e Martin, che letti da un profano potrebbero anche essere i tre porcellini, mentre in realtà sono il paradigma che il cantante segue, e che in realtà l'intero gruppo ha fatto proprio: Death, Obituary e Asphyx. Probabilmente mi è assai gradito perché in fondo è rognoso death metal e ci sono diverse parti veloci come "Lucifer Rise" e la fine di "Corpsefuck", dalla elefantiasi solo apparente perché i sette minuti e mezzo non sono affatto un ostacolo. D'altronde la filosofia di vita seguita sta tutta nel terzo brano in scaletta. È una morbosa festa dell'old school più possente che ci sia, niente di più (per adesso) e niente di meno (fortunatamente).
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