REVENGE (CAN): Behold.Total.Rejection
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10/01/2016Revenge, ovvero la massimizzazione del "chi nasce tondo non muore quadrato". Quando si dice che un gruppo fa dischi sempre uguali, dovrebbe ascoltare loro: capirebbe che si può andare anche oltre, costruendo canzoni assolutamente identiche composte da segmenti inesorabilmente interscambiabili. Riff? Non esageriamo, per riconoscerli bisogna andare oltre la velocità caotica e la grezzissima produzione, intanto questi assassini sonori sono andati oltre, al prossimo blast beat-accoltellamento convulso e all'assolo velocissimo e confuso. Dite che i Revenge si sono proprio commercializzati con questo quinto album, primo alla Season of Mist e secondo senza Pete Helmkamp? 'Behold.Total.Rejection' ha un titolo insolitamente casto e puro, una copertina estremamente elaborata rispetto al passato e dura circa quaranta minuti. Una cosa inaudita eh? Ma fateci il piacere. James Read è uno di poche parole (le sue interviste sono a dir poco ermetiche, se non stitiche), cosa testimoniata anche dal fatto che non ci sono veri e propri testi nelle "canzoni" dei Revenge, ma versi sparsi e ripetuti disseminati qua e là come fiorellini di campo. Se i primi dischi erano parecchi gironi infernali più in basso degli Angelcorpse, qui si risale leggermente: questione di produzione più nitida (prendete il termine con le pinze, sarete comunque devastati), di idee non più freschissime, per non dire riciclate (esempio più lampante: gli effetti vocali, in alcuni punti usati senza più sorprendere), di momenti in cui si riesce perfino a distinugere qualcosa di meno concitato, come nella traccia conclusiva. La questione è: se un gruppo ha come fine precipuo proprio quello di fare tale carneficina sempre uguale a se stessa e lo fa alla grande, possiamo biasimarlo per non aver detto nulla di nuovo? Stiamo parlando di gente che sfascia i propri strumenti fino a quando non è soddisfatta e se per caso ha lasciato acceso il registratore tanto meglio: ha un nuovo disco da pubblicare. Vi piace questo modus operandi? Comprate a scatola chiusa un paio di lavori dei Revenge. Se così non è, avrete già abbandonato l'idea da diverse righe. E' il cosiddetto "war metal", che per definizione non prevede compromessi.
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