SACRED GATE: When Eternity Ends
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17/07/2012Il cantante e il chitarrista dei Sacred Gate hanno suonato in precedenza in un gruppo chiamato Made Of Iron, partito come tribute band degli Iron Maiden. Teniamo ben presente questo dato basilare e accingiamoci ad ascoltare questo debutto dei Sacred Gate per quello che è: il prodotto di un manipolo di appassionati - per non dire ossessionat i- dal verbo della Vergine di Ferro. Nel libretto il vocalist Jim Over ringrazia Bruce Dickinson: è il minimo che potesse fare, ma in fin dei conti è quello che si distanzia di più dallo stile dei Maiden perchè la sua voce è più aspra e non particolarmente alta o tecnica, men che meno originale, ma comunque appassiona abbastanza. Le armonie chitarrisitiche: quelli sì che sono scippate a man bassa da tutti gli album di Harris e soci, magari un po' furbescamente si prende quel riff da 'Dance Of Death' e si piazza un ritmo in puro stile NWOBHM per confondere le acque, ma il giochino non regge per sempre. Il problema principale è che le idee per quanto annacquate non sono neanche molte, contiamo almeno tre pezzi con ritornelli fatti con lo stampino, patterns di batteria che sembrano suonati da Nick McBrain in persona ("The Realm Of Hell", ad esempio), l'imbarazzo pià totale lo cogliamo nel riff iniziale della titletrack che scopiazza "2 Minutes To Midnight" e il ritornello della opener dell'album. Da un pezzo intitolato "In The Heart Of Iron Maiden" cosa puoi aspettarti? Un patchwork che risulterà poco commestibile a chiunque non sia un die-hard fan della suddetta band, ma il discorso si può estendere a quasi tutto l'album: si salvano la cattiva "Vengeance" dal tiro tedesco, la cadenzata "Earth, My Kingdom", e una traccia di chiusura che fa meglio di tutte le altre canzoni dell'album messe insieme, che vanno piuttosto sull'epic americano. Sempre meglio di una cover band, ma se odiate i Maiden non avvicinatevi ai Sacred Gate.
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