URNA: Mors Principium Est
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07/10/2013Quattro lunghi anni ci sono voluti per avere il seguito di 'Iter Ad Lucem', che difatti era tutt'altro che un viaggio verso la luce: un magniloquente abisso senza fondo. Gli Urna tornano con un titolo che parte dalla fine, dalla morte come inizio di qualcosa che va oltre. Musica apocalittica, da ultimo giorno sulla Terra che sopraggiunge inatteso e mette in risalto le espressioni allarmate e sconfitte dell'umanità. Le lentezza scandisce con solennità ogni secondo, il doom è dilatato senza alcun problema verso il funeral, soprattutto verso lidi psichedelici/rumoristici, ma il black metal è dietro l'angolo. Le esperienze di MZ, lo diciamo per chi non ha già avuto a che fare col gruppo sardo, sono estreme e trascinanti, nonostante si tratti di sensazioni mortifere e di nicchia. Figuriamoci stavolta che è coadiuvato da eon[0] dei Progenie Terrestre Pura. Il growl corrosivo e saturo fa il paio con melodie semplici e dissonanti, addirittura fa capolino qualche assolo disperato, mentre l'inesorabile va compiendosi e ogni monolite (si parla di canzoni attorno ai dieci minuti) ci crolla addosso, senza possibilità di scampo. Non che si abbia l'impressione di ascoltare sempre la stessa canzone, ma a volte si sentirebbe il bisogno di aperture/sfuriate che allo stato delle cose sono piuttosto rare. Non ha senso descrivere un brano invece che un altro: basti sapere che una volta inserito nel lettore, il cd ne uscirà dopo molto tempo.
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