WARNUNGSTRAUM: Mirror Waters
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24/02/2015Siete mai stati a Potenza? È una città molto negativa, senza speranza. Suonare black metal in un posto simile è una terapia del dolore. Lì ne sono nati e morti diversi, di gruppi del genere, altri hanno rinnegato il proprio passato, ma i Warnungstraum resistono. Seguiamo la loro evoluzione dal 2011, anno in cui 'Inter Peritura' fece ingresso nelle nostre esistenze. Ora, sempre supportati dalla Nykta, fanno uscire 'Mirror Waters', catalogato come EP, ma lungo circa trentotto minuti. Le differenze rispetto al predecessore, l'austero 'Eripe Ferrum' sono marcate, ma si intrevedeva già da allora un possibile spiraglio verso uno sviluppo più accentuato della componente ambient, che "conquista" adesso (più del)la metà dei pezzi. L'atmosfera plumbea e silvestre è essenziale alla riuscita del disco, il quale non avrebbe senso privato dei suoi momenti più riflessivi. I testi sono per la prima volta in inglese, ma già dalla copertina cupissima comprendiamo che il mondo lirico dei Nostri è lo stesso. "Antarabhava" esplora il concetto della liminalità, poi si chiama in causa la mitologia greca con "Narkissos", ci si assesta su tematiche che per fortuna ci risparmiano il "Seitaaaaan" urlato per tutto il tempo. Nel lavoro di Bartlett Green, coadiuvato dal solito operato di spessore di Cabal Dark Moon al microfono e alla batteria, convivono una grandissima professionalità negli arrangiamenti e un'ispirazione genuina, che cerca sin da subito di rendersi originale. Apprezziamo anche la serietà esteriore del progetto, che non si perde dietro a videoclip, facepainting e strali lanciati dai social network. La sobrietà con cui si presentano vuol dire solo una cosa: ecco il disco, sentitelo. Le chiacchiere stanno a zero: è un album colto e solenne.
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