DICTATED: The Deceived
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19/08/2014Una band death metal con due donzelle alle chitarre non si sente tutti i giorni. Questa è la particolarità dei Dictated, olandesi dalla formazione abbastanza instabile, tenendo conto che hanno fatto solo due album. In effetti solo Jessica e Sonya c'erano anche nel primo disco. Ora hanno un contratto con Metal Blade e il bassista dei God Dethroned nella line up,come session a quanto pare, quindi le cose sembrerebbero partire col piede giusto anche prima di far partire 'The Deceived'. La anonima copertina e il logo altrettanto approssimativo introducono un disco che non brilla per particolare personalità, ma che -ascolto dopo ascolto- rivela diverse qualità. Soprattutto non è piatto, perché unisce varie componenti di diverse concezione del death metal (batteria grossa e non eccessivamente tentacolare, riff molto bassi, growl corposo) per arrivare a un ibrido che potrebbe a tratti essere paragonato ai Malevolent Creation, ma con il piglio moderno di Kataklysm o Aeon. Gradita la partecipazione del cantante degli Origin nella ultra profonda "The Basher", così come il groove viscoso di "No Mercy For Cowards". I numeri migliori sono però in apertura e chiusura dell'album, quasi a fare da cornice alla mediocrità di pezzi come "Dispossession". Una produzione decisamente bombastica e potente, che punta tutto sull'impatto e pochissimo sulla atmosfera, rende spesso le chitarre troppo compatte, tanto che sembrano suonare le stesse identiche partiture, con la ritmica che sovrasta il resto.
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