GRAND CARABS: Violenza Domestica
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02/09/2013Quando c'è Mike Patton di mezzo, facciamo attenzione. Anche quando può sembrare solo un riferimento ad un particolare della copertina di 'King For A Day... Fool For A Lifetime' dei Faith No More. Che poi, se il carabiniere lì raffigurato ha contribuito a generare i Grand Carabs, un grazie al grande Mike è doveroso. Il gruppo di Prato si forma alla fine degli anni Novanta, da allora diversi dischi, una evoluzione sonora all'insegna del rock e molto altro. D'altronde, se partiamo da Patton non poteva uscire un gruppo "normale". Appunto, ogni briciolo di mediocrità è bandito dal presente 'Violenza Domestica', che ci travolge nella sua disarmante e vorticosa carica, come se nelle cuffiette avessimo una scarica da sedia elettrica. I ritmi non sono mai uguali, un pezzo dopo l'altro i Nostri cercano e trovano la via più disturbante per diffondere i loro quadretti desolati e acidi di vita quotidiana, un pessimismo in cui il sax - lo vedete? Chi utilizza più il sax per musica del genere? Il Nido? Quegli altri pazzi?- si pone come scalino viscido verso la follia. Familiare e oramai segno distintivo del XXI secolo, "Il Centro Commerciale" è una rappresentazione fedele e a grandezza reale delle sofferenze di quel luogo. Tutti i testi sono caustici e sballati, mentre la musica può andare sul grunge, sul punk, sull'alternative, alla fine restano solo orecchie che fischiano e quella fottutissima verità di "Topi Di Provincia" ti fa amare i Grand Carabs. Perché ti sbattono in faccia un sacco di cose brutte. Perché ti servono la merda che viviamo su un piatto d'argento e sai che hanno ragione. Cercateli, contattateli, non vi nascondete dietro alla scusa che sta uscendo il nuovo dei Marlene Kuntz.
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