HAEMOPHAGUS: Necromantical Death Grind: The Early Years
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22/02/2016Casca a fagiolo l'uscita di questa importante compilation degli Haemophagus. Avete dedicato "Mummified Vagina" alla vostra dolce metà? Sapete, è appena passato San Valentino e 'Necromantical Death Grind: The Early Years' sprizza sangue e amore per il genere giustappunto indicato nel titolo, di quello vero, che non finisce mai e va oltre le barriere materiali che possono essere il nostro amato/odiato Sud, l'emigrazione, la gente che non compra dischi, e così via. La raccolta comprende tracce incluse nei tanti split precedenti ai due full length, che come gocce di sperma infetto hanno diffuso il morbo di questa creatura siciliana, poi cresciuta in modo esponenziale con 'Slaves To The Necromancer' del 2009 e soprattutto con 'Atrocious'. Per forza di cose la complessità e la profondità del sound di quest'ultimo non è raggiunta, siamo più vicini a quanto sentito nel primo disco, con dovute varianti a seconda dei brani, visto che coprono un arco temporale di diversi anni. Bello comunque sentire come la chitarra e il basso si fanno sempre più corposi e grumosi, come i riff diventano ancora più compressi, avendo così una panoramica abbastanza ampia dello sviluppo dei Nostri macellai e un numero considerevole di canzoni. Si tratta di roba pestata accuratamente e senza remore, che prende in prestito il meglio delle scuole di violenza di ogni nazione, da quella spagnola di Avulsed e Machetazo a quella che in questa parte della carriera forse era la più influente, ossia quella dei Repulsion. Fa eccezione la demo del 2005, riproposta in coda al cd, che è incentrata sul death metal (tanto che sono coverizzati gli Hypocrisy) ed è la più acerba, anche a causa di un cantante diverso e meno rivoltante del timbro attuale. Le citazione dei film horror sono già presenti: lasciamo all'ascoltatore, come al solito, il compito di gustarsele come si deve. La praticità dell'uscita è fattore non trascurabile, anzi è decisivo per consigliarne l'acquisto, soprattutto a chi preferisce il formato compilation in cd alla quantità degli split, spesso in vinile. Il gore come stile di vita è ribadito ancora una volta da uno dei migliori gruppi del genere che abbiamo in Italia.
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