LETHE: The First Corpse On The Moon
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21/02/2017Alla luce di quanto fatto con i Nucleus Torn e con i Lethe, emerge sempre di più la classe di Anna Murphy e lo spreco madornale che comportava il suo utilizzo nei cialtronissimi Eluveitie. La musicista svizzera ha un background molto più sofisticato e ne dà sfoggio nel secondo album con il mastermind dei Manes. Da Debemur Morti Productions a My Kingdom Music il passo non è breve, ma se guardiamo a un altro grande lavoro che l'etichetta campana ha pubblicato negli ultimi tempi possiamo le distanze si assottigliano. Sì, gli Omrade hanno praticamente inaugurato un sentiero di qualità per la My Kingdom anche al di fuori dal metal. Ed è proprio accanto a 'Edari', una vera gemma, che deve collocarsi 'The First Corpse on The Moon', perché l'atmosfera inafferrabile e stellare è comune. La lussuria e la morte, le chitarre metal sono molto meno presenti che nel debutto 'When Dreams Become Nightmares', lo stile si è affinato, raffinato e elevato verso gli astri. Gli Ulver incontrano i Portishead, con la Murphy a giocare con tonalità di canto audaci e sensuali, decise e profonde. Gli effetti sono ottimamente giostrati lungo tutto l'album, che produce straniamento e tensione, ma culla con delle melodie notturne e pacate che vengono in parte graffiate via da ritmiche trip hop e industrial. Ancora una volta, di metal ce n'è poco ed è solo un bene se ascoltiamo le tracce più oniriche e spettrali. L'impressione è che gli autori di questo disco possano fare ancora di meglio, slegandosi in modo ancora più netto da catalogazioni relative al rock o al metal. Soprattutto perché gli strumenti utilizzati sono quasi tutti quelli ordinari del genere. In ogni caso è un ascolto difficile e ostico, nonostante una cantante del genere sia una calamita formidabile per gli amanti della musica a 360 gradi. Un emozionante viaggio a fari spenti verso la luna.
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