LORD DYING: Poisoned Altars
data
26/02/2015Ci sono gruppi che si fanno prendere da una certa agitazione, una volta approdati a etichette più o meno importanti. Non è facile gestire le varie aspettative di label, fan e musicisti stessi. La cosa più avvilente però è un'altra: lasciarsi consapevolmente ai margini del team, come il terzo portiere di riserva di una grossa squadra di calcio. I Lord Dying sono riusciti a evitare tutte queste criticità, prendendo innanzitutto confidenza impressionante col genere suonato, con la consapevolezza che fronteggiare alcuni compagni di label è decisamente arduo, ma soprattutto hanno fatto il loro. Lo sludge ora va di moda, inutile negarlo, stanno quasi iniziando a farcelo odiare così massificato, eppure 'Poisoned Altars' segue una sua logica di piccolo jolly, una specie di Giaccherini nella Juventus degli scorsi anni (ci si perdonino i richiami calcistici, per questa volta). Fare il loro significa in questo caso aggiungere alla miscela velenosa e corrosiva una dose di secco thrash metal, che rinveniamo sia in alcune ritmiche che nel suono delle chitarre e in alcuni bridge con chitarre intrecciate, dal sapore di quel thrash tecnico radicato negli USA anni Ottanta ma proiettato molto dopo. Di base, i Lord Dying sommano la ciccia dei riff dei Crowbar e qualcosa in misura minore degli High On Fire. Se tali gruppi sono a voi graditi, qui troverete una continuità che sa di ammirazione e devozione, ma non genuflessione, il che ci lascia sperare in un futuro ancora da scrivere. Produce Joel Grind dei Toxic Holocaust, che mette anche la sua bastardissima gola in un brano.
Commenti