MY TIN APPLE: THE CROW'S LULLABY
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29/08/2013Cambiare volto in un paese come il nostro di solito conviene, ed è quello che devono aver pensato i toscani My Tin Apple quando hanno deciso di mollare il death metal ed il vecchio monicker Overfaith, con cui avevano inciso un dvd ed un album, e spostarsi verso un rock-metal alternativo dall'immaginario molto ricalcante le visioni di Tim Burton. Se la scelta potrà pagare, solo il tempo ce lo dirà, nel frattempo resettiamo tutto quello che riguarda l'estremo passato e cerchiamo di capire cosa voglia dire "Tin Rock", ovvero la definizione che si é ricalcata la band. La scelta di dare una definizione del tutto nuova alla musica proposta può sembrare sfrontata e presuntuosa, ma allo stesso tempo coraggiosa: pensate se di fronte ad una dichiarazione d'intenti del genere, sopratutto di questi tempi, ne derivi una delusione epocale, cosa potrebbe succedere? Noi possiamo anche fregarcene e dire che 'The Crow's Lullaby' non è un disco che farà gridare al miracolo, ma perlomeno cerca con molta buona volontà di proporre musica in effetti non molto comune, magari slegata dal metal a tutto tondo e, per chi scrive non è solo un bene ma una necessità, tutto sta a vedere se dopo la dichiarazione ne consegue qualcosa di concreto. In effetti del death metal della precedente incarnazione non c'è più traccia, solo qualche chitarra un po' spavalda qua e là come in "Here" e nella successiva "Snow White", in cui però a farla da padrone sono i synth e la particolarmente ispirata voce di Gianluca Gabriele, il quale si rifà alle voci arabeggianti che pervadono i dischi di Orphaned Land e Nightfall, ma che a tratti ricorda il Chris Isaak del tormentone "Wicked Game". Particolari sono anche la title track con quel cantato a cappella dal sapore appunto mediorientale, e "Sequoia" che riesce ad ammaliare anche senza elettronica, ma solo con voce, cori e chitarra acustica. Poi lungo tutta la durata del cd sii alternano momenti più potenti come in "Pixel" e "Dalì", ma l'ispirazione si alza solo nella fiabesca, sia come musica che come testo, "Alice", e nella bellissima e completa "I Have Seen A Lie", di cui è stato girato un video già presente nel nostro database. In sostanza, se questo è il "Tin Rock" di cui parla la band, assomiglia molto ad un metal moderno dalle varie sfaccettature, ma ci sentiamo di promuovere, magari non a pieni voti, lo sforzo della band di dare una bella spolverata ad un panorama sempre più standardizzato!
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