NECRONOMICON: Rise Of The Elder Ones
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10/06/2013Tornano i Necronomicon. "Quali?" direte voi. Noi oltre a fare spallucce non possiamo tacere, quando una decina di band ha lo stesso sputtanatissimo nome. L'attenuante è che questi sono tra i primi - o tra i più vecchi gruppi esistenti - ad usare quel monicker. Non sono i Necronomicon tedeschi, thrasher buzzurri, bensì quelli canadesi, alle prese con il loro quarto full length in una ventina d'anni di attività. La prolificità non è mai stata tra le loro caratteristiche principali, per fortuna, visto che la proposta non è connotata da grande originalità. Il paragone fatto dal promosheet della casa discografica parla di Suffocation e di metal sinfonico, per un ibrido che deve tanto al death metal quanto a certe atmosfere fosche e tetre del black metal, ma davvero poco a lavori morbosi come 'Pierced From Within'. Si fa fatica a trovare un brano che sia ispirato più degli altri, ma è la miscela nella sua totalità che funziona discretamente. Le chitarre non pensano minimamente di smuovere quanto fatto in passato da act come Behemoth (per il riffing death) o Dissection (melodie gelide), tanto che la varietà delle soluzioni cozza contro la scarsa inventiva. Il medio growl non è efficacissimo, nella sua monotonia; il drumming invece è incazzato al punto giusto e basato sulla doppia cassa. L'interezza dell'ascolto forse risulterà troppo pesante, se soppesiamo le idee con la durata effettiva. Abbiamo sentito di meglio ultimamente in un campo affine, quello degli Azrath-11, tanto che i canadesi possono solo vantare di aver confermato le proprie competenze, ma null'altro. La prevedibilità delle tastiere è il punto più basso di 'Rise Of The Elder Ones', mentre gli assoli in generale sono al top. La produzione fredda e impersonale non aiuta a trovare il giusto feeling, tanto che l'ascolto è consigliato soltanto ai più tolleranti fan dell'estremo, quelli che non si spaventano per un suono troppo pulito, come questo.
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