SYN ZE SASE TRI: Stapin Peste Stapini
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24/04/2015Dici Romania e pensi subito a Dracula e alla Transilvania. Indovinate da dove provengono i Syn Ze Sase Tri? Bravi, dalla Transilvania, ma qui non c'è traccia del Conte e di non morti, in quello che è il loro terzo album si parla di mitologia, di guerrieri e della Dacia, nonostante il significato di "Stapin Peste Stapini" sia "Sono col 666", non c'è traccia di Satana o di altri demonietti; il significato che viene dato all'unione dei tre numeri è quello di un numero "superiore", quello che definisce il confine tra il mondo umano e quello degli dei. E allora via con atmosfere magniloquenti, ritmiche rimbalzanti, vocals belluine e tastieroni altisonanti ed epici che ricreano il mondo in cui si svolgono le vicende guerresche dei combattenti daci, cosa che riesce in parte, cioè quando i nostri decidono di staccarsi dal black sinfonico tanto caro a Dimmu Borgir e Old Man's Child per avviarsi su territori più ricercati ed epici. A cominciare dalla title track e dalla successiva "Faurul muntilor" fino al termine dell'album, questo intento riesce meglio ai Syn Ze Sase Tri, con un songwriting più arioso e coinvolgente, resta il fatto che prima ci sono altre sei tracce, talmente derivative che sembra di sentire la band di Shagrath con Felix dei Crematory alla voce, ma senza avere il talento compositivo nè dei blacksters norvegesi, nè dei gothic metallers tedeschi. Percui c'è da applaudire la ricerca storica fatta per i testi ed anche il fatto di averli declamati in lingua madre, fregandosene della non fruibilità al grande pubblico, ma a livello musicale siamo ancora fermi alla derivatività, cosa che non aiuta i Syn Ze Sase Tri ad ergersi sopra la massa di sympho-blacksters che strapopolano il panorama metal, se poi aggiungiamo che non c'è alcuno stacco solistico, il quadro finale risulta alquanto asfittico ed impastato. Impersonali!
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