ULTIMATUM: Vis Vires Infinitus
data
30/06/2015Da quanto tempo non si fanno sentire gli Stratovarius? Ditegli che sono passati a porgere un gentile e sentitissimo omaggio i signori Ultimatum. Anche loro finlandesi, arrivano al terzo album dopo una carriera ultra decennale. Non che se ne sentisse la mancanza, a dire la verità. 'Vis Vires Infinitus' fa il verso alla band di Kotipelto nei momenti migliori, ma non ne ha i mezzi tecnici e le idee. Il cantato soprattutto segue quella melodicità, tenendosi però in ambienti cari a Bruce Dickinson nei timbri bassi. La cadenza è tutta finnica peró. Ci è piaciuta la registrazione che ci fa sembrare nel garage in cui gli Ultimatum suonano. Tutto è molto heavy, tagliente: altri direbbero rude o da definire ancora in studio di registrazione. Sicuramente dischi di power metal con un audio del genere non sono tanto usuali nel 2015. Le tastiere sono ben delineate, mai invadenti, ma non ci possiamo certo lamentare dei trilli e dei campanellini in un lavoro del genere! Ci sono brani in cui le chitarre funzionano, con discreti risultati peraltro, con picchi di bontà soprattutto nelle parti soliste. Altri punti invece non scorrono lisci, sono quelli in cui i riff sono o banalissimi o troppo timidi. Manca la zampata decisiva, quella che riesca a portare questo ibrido grezzo e collaudato di Stratovarius e Masterplan a un livello che possa interessare ai fan delle suddette band. Purtroppo non è un'uscita memorabile. I patiti del genere possono aggiungere qualche punto, ma la sostanza non cambia.
Commenti