USNEA: Random Cosmic Violence
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25/11/2014Chissà che vuol dire Usnea. Forse niente. In ogni caso, per noi significa afflizione cosmica, dolore primordiale. Quello che proverebbero due entità pre umane a scontrarsi e a soffrire nel nulla più assoluto. Cosa c'è di più vicino a tali immagini se non canzoni-monstre che lentissime marciano e marciscono in un minutaggio che va dai dodici ai quattordici minuti? La band di Portland, Oregon pubblica il suo secondo lavoro in un anno di (dis)grazia in cui abbiamo avuto un ennesimo capolavoro dei Thou, poi una briciola alle spalle Yob e Pallbearer, per citare i piú pesanti che ci è capitato di ascoltare. Ebbene, 'Random Cosmic Violence' sembra tutto tranne che casuale, si muove deciso, pachidermico e mortale, dotato di una produzione ottima che non lo fa sembrare finto e plastificato, anzi. Ci sono alcuni passaggi poco chiari e ridondanti, soprattutto nel primo brano, ma le urla lancinanti di "Healing Through Death" ci fanno subito passare la voglia di fare i pignoli, segnando un passo diverso, un incremento di qualità che sarà costante nel resto dell'ascolto. L'incorporazione di sludge, doom ultra rallentato e death fa della title track un grande esempio di come si riesce a mantenersi freschi e bestiali in un quarto d'ora, toccando tutte le corde giuste per martoriare le anime. Non è ancora raggiunta la piena maturità, dato che in sparuti momenti si ha l'impressione che il disco sia pesante più per il latente senso di noia che per il genere suonato, ma la strada è quella giusta. Forse bisogna rendere l'insieme più compatto.
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