YSENGRIN / SARTEGOS: Resvrretionespiritval
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21/12/2016Fondamentalmente gli split sono un passatempo a cui i gruppi attribuiscono una certa importanza, ma che dietro un sottilissimo e pressoché trasparente velo di Maia nascondono una grande occasione persa per stare in silenzio e pensare con più concentrazione al prossimo album. Nel migliore dei casi sono inutili o incolori, non aggiungono cioè nulla alla discografia dei gruppi coinvolti, né in positivo né in negativo. Nel peggiore, che però è quello più interessante e frizzante, invece, accade che una band massacra l'altra, e gli fa momentaneamente da zerbino. È accaduto con gli Ur Draugr che piallavano gli Haar pochi mesi fa, accade ora con i Sartegos che monopolizzano l'attenzione sul loro lato del vinile e fanno valere la forza della tradizione e della vecchia scuola -pur non essendo ancora arrivati al primo album lungo!- su una deriva veramente spiacevole presa dai francesi Ysengrin. Prima che vi venga in testa qualcosa di strano: quest'ultimo moniker non ha nulla a che vedere con Isengard e col Signore degli Anelli, ma si rifà al lupo dei racconti medievali del "Roman de Renart". Ebbene, il disco del 2011, 'Tragedies - Liber Hermetis', era un colosso bestiale di doom cangiante e ispiratissimo, ti rimaneva addosso il puzzo di morte. Poi il successore, traccia unica di quaranta minuti, era già più standardizzato e meno estremo. Da allora lo split dello scorso anno con i Black Grail ha evidenziato una tendenza a scegliere suoni inverecondi e sbilanciati verso uno strumento in particolare, e inoltre il doom si tingeva di tastiere alienanti e cosmiche, un po' di depressione morbosa e poche idee concrete. Il growl in 'Resvrretionespiritval' torna un po' quello di prima, solo che chitarra e basso sono distortissimi e altissimi nel mix, inascoltabili e indistinguibili i loro suoni. Il basso a spigoli verso la fine è un espediente recente, già usato e non aggiunge nulla di interessante al carnet di brani trascurabili degli Ysengrin, tra velleità asettiche e di un'oscurità che non si sposa bene con le potenzialità della band, che ha dimostrato di saper fare molto meglio di così. Chissá se mai torneranno in sè e se Guido Saint Roch ritroverà la retta via. D'altronde suonare in modo più folle non fa per tutti, a meno che non ti chiami Howls of Ebb. La musica cambia con questi due rudi spagnoli, non hanno neanche i contatti social, che si raffinano leggermente rispetto al demoniaco EP 'As Fontes Do Negrume', ma continuano a predicare il più lercio verbo dell'old school death metal sporcato di nero, quello degli Imprecation. Tante chitarrozze grezze e sfasciate, cavalcate a fari spenti nei peggiori incubi autoptici come in 'Mental Funeral' mischiate con l'apocalisse dei Mayhem. Ecco, magari a loro aiuta questo formato, due pezzi sono l'ideale per non annoiare. Comprare o non comprare, questo è il dilemma. Sartegos battono Ysengrin due a zero, dall'inferno è tutto.
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