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ROME IN MONOCHROME

Già dal monicker hanno suscitato in redazione una certa curiosità. Come si fa a vedere una città cosmopolità, verdeggiante e monumentale come Roma in monocromatico, e sopratutto quale sensibilità ti permette di passare dal grind, alla malinconia del gothic doom fino al brutal death? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Lucarini, deus ex machina di tre band diverse l'una dalle altre...

Se pensiamo a Roma, ci viene in mente una città estremamente varia e colorata, da dove viene fuori questa visione monocromatica del monicker? Il nome Rome In Monochrome è un’idea di Max Varani (l’ex cantante dei Degenerhate, la mia band grindcore), che aveva per un suo progetto, il quale non ha mai visto la luce. Siccome il monicker mi piaceva molto e lo ritenevo molto calzante per la proposta sonora del mio neonato progetto solista, i Rome In Monochrome appunto, ho chiesto a Max se potevo usarlo e lui gentilmente ha approvato.

Quanto ha influito la città dove vivete nella scelta del vostro stile? Il fatto di vivere a Roma influenza innegabilmente il nostro sound: la Capitale è una metropoli piena di contraddizioni, spietata, decadente ed allo stesso tempo immarcescibilmente splendida ed unica. Può o meno piacerti, ma senza ombra di dubbio è un’entità a sé stante nel mondo. Proprio come il nostro stile...

Qual è il vostro background personale? Personalmente, sono attivo nella scena musicale dal 1989 e vengo dall’ala piu’ intransigente del metal: il grindcore/brutaldeath metal. Ho formato i Rome In Monochrome nel 2013 come progetto personale, perché ho sentito il bisogno di dare voce al mio lato piu’ intimistico e malinconico, ed esplorare nuovi territori musicali.

Hai creato e suoni in tre band completamente diverse l’una dall’altra, una curiosità: come si fa a passare dal grindcore dei Degenerhate, alla romantica malinconia dei Rome In Monochrome, passando per la brutalità gli Exhume To Consume? E’ una domanda che mi fanno spesso a dirti la verità, e posso rispondere che tutte e tre le band rappresentano una lato della mia personalità. Ho sempre ascoltato di tutto, musicalmente parlando, dagli Extreme Noise Terror fino a Vivaldi, e come musicista ho sempre trovato stimolante cimentarmi in qualche nuovo progetto. Per questo mi trovo a mio agio, e mi diverto, a suonare musica molto estrema ed iperveloce, cosi come musica molto riflessiva e più introspettiva come quella dei Rome In Monochrome.

Per alcune band la prova d’esordio è un po' un rodaggio, la loro identità emerge solitamente nei lavori successivi; pensate di far parte anche voi di questa cerchia, o definireste il vostro stile già consolidato? Non direi che il nostro stile sia già consolidato, anzi, tutt’altro! Il nostro sound è in continua evoluzione, e questa cosa la si puo’ già notare tra il minicd d’esordio 'Karma Anubis' ed il full-lenght album 'Away From Light'.

Avete già in cantiere il prossimo disco? Cosa dobbiamo aspettarci? Stiamo già lavorando al successore di 'Away From Light', che uscirà presumibilmente entro il prossimo anno. Come ho detto precedentemente, il nostro sound è in continua evoluzione, quindi non aspettatevi una copia dell'ultimo disco, ma qualcosa di sicuramente diverso.

Pensate che le recensioni uscite finora di ‘Away From The Light’ rispecchino il messaggio che volevate trasmettere? Alcuni recensori hanno carpito profondamente il nostro messaggio, altri (molto pochi a dire la verità), non essendo molto “pratici” del genere, hanno comunque apprezzato la release e scritto un’ottima recensione, ma a mio modesto parere non hanno colto la vera essenza dell’album.

Parlateci della genesi di quel disco?  La gestazione di 'Away From Light' è durata circa un paio d’anni. In realtà, i brani erano gia’ pronti nel primo anno, il secondo lo abbiamo utilizzato per perfezionare gli arrangiamenti e fare le registrazioni. Ci piace fare le cose con calma e senza fretta.

Quanto c’è di ognuno di voi in quell’opera? C’è tutto di noi in 'Away From Light'! Ogni nota, ogni riff di chitarra, ogni singola parola delle liriche è frutto del lavoro e dell’esperienza di ognuno di noi. Chi ci conosce personalmente, sa bene che il disco rappresenta la proiezione dei sei membri che compongono i Rome In Monochrome. Le nostre paure, le nostre ansie, le nostre virtù, le nostre gioie ma anche i nostri timori, sono raccolti tutti in quelle otto tracce.

E’ più importante la musica, o i testi per trasmettere il vostro messaggio? Hanno entrambi la stessa importanza, sono le due facce della stessa medaglia. L’uno non potrebbe predominare sull’altro poiché vivono una vita simbiotica.

Abbiamo notato che avete fatto diversi concerti. Qual è stata la reazione del pubblico? La reazione è stata assolutamente positiva! Ci piace molto l’empatia che si crea tra noi ed il pubblico durante le nostre esibizioni, la musica è il filo conduttore tra noi che stiamo sopra il palco e chi stà sotto ad ascoltarci. Spesso quando suoniamo “Uterus Atlantis”, alcune persone si mettono a piangere per quanto  sono coinvolte dalla carica emotiva di questo brano, e tale manifestazione ci gratifica enormemente.

C’è un leader tra voi che individua la direzione da percorrere? Non c’è un leader, sia il processo creativo dei brani, sia gli altri aspetti legati alla vita dei Rome In Monochrome vengono discussi ed approvati da tutti e sei. Poi ognuno di noi ha un proprio ruolo, ovviamente, ma tutte le decisioni vengono prese insieme. Uniti si costruisce, da soli non si va da nessuna parte…

Quali i motivi dietro la scelta della Solitude Prod per la pubblicazione del disco? Diverse band italiane si sono rivolte all’etichetta russa, possibile che in Italia non ci sia una label che si interessi alle sonorità malinconiche e deprimenti? Ci viene in mente la Avantgarde Music... Abbiamo scelto la Solitude Productions per pubblicare 'Away From Light' perché tra tutte l’etichette che erano interessate a rilasciare l’abum è quella che ci ha concesso le condizioni migliori. Inoltre, era da diverso tempo che eravamo in contatto con loro, in quanto si sono subito dimostrati molto interessati al nostro lavoro. Ci sono label italiane dedite a sonorità simile alla nostra, ed un paio ci hanno anche fatto delle offerte, ma abbiamo optato per la Solitude Prods perché è stata quella che ci ha fatto l’offerta più vantaggiosa.

Volete aggiungere altro? Innanzitutto voglio ringraziarti per lo spazio che ci hai gentilmente concesso sulle pagine di Hardsounds, poi voglio invitare tutti i tuoi lettori a seguirci sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/romeinmonochrome e sulla nostra pagina Instagram: https://www.instagram.com/romeinmonochrome/ per essere sempre aggiornati sulle attività dei Rome In Monochrome.

Join the cult of the absence of color...

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