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DESTRAGE

Durante il tragitto per arrivare al Circolo Magnolia di Segrate (MI) sono scese delle gocce di pioggia, cosa che ha provocato al sottoscritto una serie di imprecazioni che avrebbero scoperchiato le tombe di molti santi. Per fortuna, arrivato al locale, il pericolo di pioggia è stato scampato, rendendo di conseguenza il concerto di martedì 1 settembre, organizzato da Bagana Rock Agency in collaborazione con il This Is Core, e che ha avuto come headliner i Destrage, carico di densa adrenalina e adatto a coloro che avevano proprio bisogno di passare un'intensa serata all'insegna del sano metalcore italico, in grado di movimentare le masse e creare viscide patine di sudore sulla pelle degli appassionati.

Ad aprire la bagarre, quasi verso le 21, ci hanno pensato i Set In Motion, che hanno sede principale a Genova, ma che sono provenienti da varie parti d'Italia. La loro setlist si incentra prevalentemente sul loro Ep di debutto 'Like Sand, Through Our Fingers', uscito a giugno di quest'anno per Red Music. Sicuramente hanno fatto breccia tra il pubblico per la voglia e la foga nell'esecuzione dei vari brani. Di contro, questa voglia di dimostrare al mondo quanto sia potente il loro metalcore cozza non poco con la resa musicale complessiva, la quale si dimostra abbastanza caotica ed avara di spunti interessanti, con la voce principale di Federico Morabito che alterna scream e growl con risultati un po' scarni, a differenza delle clean vocals del chitarrista Mattia Clera, più gradevoli e facili da assimilare. Una band che in futuro, se vorrà avere un equilibrio ottimale, dovrà rivedere un po' alcuni elementi che permettano di creare maggiore sintonia tra i vari strumenti.

Come poi spiegato a fine serata dal vocalist Emiliano Camellini, è stata una decisione che è stata presa da un po' di tempo, ma alla pubblica piazza è stata ufficializzata solo il giorno prima di questo concerto. Stiamo parlando dell'uscita dai Mellowtoy dell'altro membro che staziona davanti al microfono, Matt Massa, che ha voluto salutare la band dopo 8 anni di militanza e il suo contributo negli album "Pure Sins" e l'ultimo "Lies", nei quali ha prestato il suo scream&growl alla causa Mellowtoy (a questo link si può leggere il messaggio di ringraziamento di Matt il giorno dopo il suo ultimo concerto:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10206702590757798&set=a.1058937008054.10740.1664771548&type=1). La decisione di uscire dalla band non sembra però aver scombinato i piani, e l'esibizione tenutasi al Magnolia è stata davvero carica di energia e ricca di spunti interessanti. La band si è dimostrata molto coesa e la prestazione di Matt di qualità molto buona. Hanno creato molte volte lo scompiglio tra il pubblico, che si è esibito in vari pogo, circle pit e wall of death, creati con la sana voglia di divertirsi e di scannarsi. Prestazione di livello qualitativo più che buono dei Mellowtoy, che si spera possano trovare un degno sostituto di Matt per i lavori a venire, e possano continuare ad essere tra le band più interessanti del metalcore italiano.

Il pubblico ormai è gremito già da un bel po', e lo è stato ancor di più nei pressi del palco per vedere, sentire e toccare con mano la metalcore band (forse) più importante d'Italia, i Destrage, orgogliosi del successo tenuto sinora dall'ultimo album "Are You Kidding Me? No" pubblicato per Metal Blade Records, e dal tour che ne è seguito, e la cui serata del Magnolia rappresenta uno dei suoi ultimi vagiti. Appena salgono sul palco e iniziano a suonare, il pubblico salta e si infiamma, balla e spinge con un'orda forsennata, sulle ritmiche contorte e convulse dei brani tratti principalmente dall'ultimo album anticipato poc'anzi, e dal precedente "The King Is Fat'n'Old" del 2010, accolti tutti di buon grado e ottima lena dai seguaci della band milanese. 
Il loro è un metalcore denso di combinazioni, di cambi di frangente e di atmosfere, quasi a voler rimarcare un'attitudine vicina ad un certo tipo di progressive, talmente impattante che si può definire "pro-aggressive", creando spunti che possono ricordare certe sfumature care ai norvegesi Leprous. Tutto ciò grazie alle linee musicali ideate dai vari musicisti (dalle chitarre di Ralph Salati e Matteo Di Gioia, al basso di Gabriel Pignata e alla batteria di Federico Paulovich), e sulle quali la voce di Paolo Colavolpe disegna le sue sfuriate hardcore miste a delle tonalità più pulite, che però (almeno al sottoscritto) in certi tratti non sono sembrate aver fatto particolare breccia, essendo state queste parecchio sovrastate dal pandemonio musicale che si era creato attorno. Questo lo si è potuto notare soprattutto nei brani conclusivi della scaletta (ad esempio "Panda vs Koala", la title-track dell'ultimo album, e la conclusiva "Jade's Place"). 



Tutto ciò però al pubblico gliene è fregato zero virgola, visto che si è fatto la propria dose di sudore in quantità industriale, mischiatosi a quello dei musicisti sul palco, e che si è potuto constatare a fine concerto, con le fronti pregne di sudore che riflettevano le illuminazioni della location. Sicuramente i Destrage, vedendo l'appagamento e la voglia del pubblico, saranno rimasti soddisfatti del loro operato, e fieri di avere una schiera di fan così dediti alla loro causa.

Setlist DESTRAGE:
Purania
G.O.D.
Double Yeah
Destroy Create Transform Sublimate
My Green Neighbour
Neverending Mary
Back Door Epoque
- drumsolo -
Hosts, Rifles & Coke
Waterpark Bachelorette
Panda vs Koala
Twice The Price
Are You Kidding Me? No.
Jade's Place

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Commenti

  • Franz

    Un posto può essere gremito di persone. Un pubblico no. gre·mì·to/ aggettivo Pieno, strapieno, pieno zeppo (+ di ). "lo stadio era g. di tifosi" assol. Pieno di gente. "un teatro g."

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