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MONTE MECCANO

Siamo sempre alle solite, la crisi, la gente si muove di meno, la mancata pubblicizzazione di un evento, lo scarso livello di conoscenza della band in questione e bla bla bla, ma vedere meno di 30 persone ad un concerto è veramente deprimente soprattutto per chi si deve esibire; ironia della sorte quanto appena detto non è stato un fattore di minusvalenza, ma ha amplificato le potenzialità della band che si è sentita come se stesse nella propria sala prove, non facendo delle jam session per testare le diverse soluzioni, ma tirando fuori un set letale nel risultato. Da premettere che il Mentelocale di Palestrina è un pub ricavato da una ex stalla, le mura hanno una larghezza di tre metri, ne deriva che con un amplificazione minimale si ottiene un sound chirurgicamente perfetto che i migliori club della capitale, nonostante strumentazioni più sofisticate e costose, non riescono minimamente a raggiungere, con il vantaggio dei volumi contenuti (quindi niente livelli di dolore acustico). Per coloro che hanno già visto i Monte Meccano (loggia massonica Industrial techno dub romana) altre volte, garantiamo che la prestazione è stata di cinque spanne superiore al loro solito (e non stiamo parlando di pivelli, ma di gente che ha più di due lustri di decomposizioni industrial sulle spalle a nome Deflore), come quando una squadra di calcio gioca in casa ed ha il supporto del pubblico. Tra pezzi vecchi e nuovi (più orientati verso la techno) ci hanno sintetizzato orecchie, occhi e nervi con suoni riverberati, rifrazioni, controtempi, batteria effettata, organo ecclesiale che ricrea quell'aurea sinistra e spettrale, rumorismi, synth, dub, industrialismi, esoterismi, colonne sonore per film fantascentifici con arpeggi post rock che danno la sensazione di imbarcarsi in un viaggio intergalattico; non riusciamo a trovare altre parole per farvi capire che è stata una notte magica dove mai avremmo immaginato che tutto sarebbe andato al di là di ogni più rosea immaginazione (a fine concerto, parlando con i membri della band, ci hanno confessato che sul palco erano depressi per gli inconvenienti tecnici che si sono verificati durante il live, sampler che partivano in ritardo, suoni che sparivano, invece noi abbiamo avuto la sensazione opposta, misteri dei live set): come si suol dire un evento. Incanto, meraviglia, stupore, ciò che è stato brutto è stato il risveglio (la fine del live). Persino una cover impensata: "Tutti Pazzi" dei Negazione in chiave industrial gabber dub step dove i tre si sono scatenati sul palco; "La Fine Di Tutto" è stato l'epilogo di questo viaggio chiamato sogno ad occhi aperti. A richiesta (la nostra) il bis è stato "Mac Morto I". La loggia ha colpito ancora. Dedicato a tutti quelli che non c'erano. Tracklist: Mac morto part I Mac morto part II Lagosecco (inedito) Noise n drama Esodub (inedito) Propagazione meccanica (inedito) Tutti Pazzi La fine di tutto encore: Mac morto part I

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