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MEGADETH: THE SYSTEM HAS FAILED

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10/10/2004
65


Genere: Heavy Metal
Etichetta: Sanctuary
Anno: 2004

Dati per morti fino a qualche anno fa, a causa (si dice) dei problemi fisici di Mustaine, i Megadeth ritornano a farsi sentire, con una line up tutta nuova, frutto della gestione spudorata del fulvo Dave, che, liquidato Ellefson senza troppi complimenti, riesce comunque a circondarsi di elementi di tutto rispetto: oltre a Colaiuta dietro il drumkit, è significativo il ritorno del talentuoso Chris Poland, lontano dai Megadeth da svariati anni. In effetti questo "The System Has Failed" è targato Megadeth, ma come testimoniato dallo stesso Mustaine, avrebbe potuto essere benissimo il suo primo album solista (e, a mio parere, non è escluso che il debutto solista sia solamente rimandato). Ciò non mi stupisce, vista soprattutto la mancanza di un'identità chiara lungo le dodici tracce: il caratteristico Megadeth sound si sente a tratti, inserito in un contesto eterogeneo e sperimentale, in cui si cerca di far convergere le precedenti esperienze, ma senza riuscirci pienamente. Apre le danze l'uptempo di "Blackmail The Universe" che riporta la band indietro di quindici anni, quando ancora il thrash era la cosa che sapeva fare meglio: un brano discreto, supportato da un riffing ispirato, ma rovinato in parte da un'orchestrazione troppo invadente (con cori fuori luogo e ridicoli) che rende il tutto meno aggressivo. In "Die Dead Enough" e "The Scorpion" l'accento è posto con più forza sulla componente melodica ed il risultato è dato da due brani ruffiani e accattivanti, che hanno però il difetto di perdersi in soluzioni troppo ricercate e dispersive; anche qui non mancano elementi troppo forzati, come certi fondali tastieristici o un uso troppo frequente delle backing vocals, capaci solo di enfatizzare il fatto che Mustaine non abbia una voce adatta a troppa melodia. Si respira ancora aria di fine anni ottanta con "Kick The Chair" e con la discreta "Tears In A Vial", capace di infiammarsi nel finale dopo una serie di buoni assoli firmati dalle due chitarre. "Back In The Day" continua il lavoro paleontologico di Mustaine, che cerca di riportare alla luce il fossile dei Megadeth che furono. Il brano in questione è vario e articolato (ma non troppo armoniosamente), con un'intro che ricorda un certo "Powerslave" e un finale che sconfina verso lidi più epici (strano a dirsi ma è la verità), mentre la parte centrale è costituita da un ottimo thrash metal che poggia su riff granitici come non se ne sentivano da tempo. "Of Mice And Men" è uno dei pezzi più controversi: un midtempo cadenzato e vincente che ringhia e trascina, grazie ad una struttura tanto semplice quanto coinvolgente, purtroppo rovinato da un refrain pacchiano che è un po' una sintesi del senso di incompletezza che mi ha lasciato questo "The System Has Failed". Se poi volete farvi male, arrivate fino in fondo e ascoltate l'anonima "My Kingdom".

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