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VISIONS OF ATLANTIS: Old Routes - New Waters

data

07/06/2016
60


Genere: Symphonic Metal
Etichetta: Napalm Records
Distro: Audioglobe
Anno: 2016

Gli austriaci Visions Of Atlantis tornano sulla scena symphonic metal con una nuova pubblicazione, e tanto per cambiare con una nuova voce femminile dietro al microfono. La bella cantante greca Maxi Nil, ora nei Jaded Star, che aveva prestato l'ugola all’ultimo full length ‘Ethera’, lascia lo spazio alla francese Clémentine Delauney, ex Whyzdom, già nella band austriaca nel tour promozionale di ‘Ethera’. A lei si aggiunge anche una voce maschile nella figura di Siegfired Samer (ex Eleftheria). In realtà questo EP non è altro che la rivisitazione di cinque pezzi provenienti dagli album più datati della band, con l’intento di dargli nuova linfa con l’innesto dell’attuale cantante, e cercando di dare una rivitalizzata al sound complessivo che negli anni è stato buono, ma non particolarmente sufficiente a raggiungere i piani alti di questo sottogenere. Il titolo stesso dell’EP, ‘Old Routes – New Waters’, lo testimonia ampiamente: la ricerca di riassettare con una nuova veste le creature a loro modo più significative della loro carriera, il tentativo di ripercorrere le vecchie rotte con una rinnovata imbarcazione ed un equipaggio in parte riassemblato. Si parte da “Lovebearing Storm”, tratto originariamente dall’album d’esordio ‘Eternal Endless Infinity’, il quale alterna parti dedicate esclusivamente agli assoli strumentali di buona fattura, e parti non particolarmente soddisfacenti in cui predomina l’accoppiata voce femminile e voce maschile. La maggioranza dei brani proviene da ‘Cast Away’, che insieme a ‘Trinity’ è l’album che ha raggiunto i livelli migliori della discografia della band grazie alle prestazioni di quegli anni di Melissa Ferlaak, a voce unanime la miglior performer che i Visions Of Atlantis abbiano finora avuto. Da quell’album vengono tratti “Lost” con una prestazione molto simile rispetto al brano precedente, la bella “Winternight” con la voce della Delauney e il piano di Chris Kamper a giocare un ruolo importante nel brano, lasciando spazio nella seconda parte al restante ensemble di strumenti con una performance che sicuramente spicca nell’intero album, e la conclusiva “Last Shut Of Your Eyes”, dove si intrecciano metal sostenuto e rock melodico che compensano in fatto di prestazione le buone ma non esaltanti linee vocali. In mezzo troviamo forse il pezzo più famoso della band, “Seven Seas” tratta da ‘Trinity’, che però assume fatica molto a raggiungere la qualità della versione originale, con le diverse parti che stentano a trovare una linea ideale. Se dobbiamo fare dei paragoni anche dal punto di vista del formato del materiale musicale proposto, una scelta simile è stata fatta l’anno passato dai tedeschi Xandria, i quali con l’EP ‘Fire And Ashes’ che, come il presente ‘Old Routes – New Waters’, riprende alcuni loro pezzi storici, hanno dimostrato che l’attuale formazione ha tutte le carte in regola per innalzarsi ai livelli più alti del symphonic metal internazionale. Nel caso dei Visions Of Atlantis quest’obiettivo stenta ancora a concretizzarsi, nonostante la buona volontà e le comunque indubbie qualità musicali della band. Il consiglio, alla fine, è comunque di continuare almeno sulla strada tracciata con l’ingresso di Clémentine Delauney, senza invece continuare a lasciare a casa le cantanti una dopo l’altra, non trovando mai la giusta sintonia. La stabilità e l’unione di intenti prima di tutto, e il resto arriverà di conseguenza.

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