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MARYLIN MANSON

Per chi ha circa la mia età (20 anni) Marylin Manson molto facilmente è stato un basamento della propria cultura rock, i più grandicelli storceranno il naso ma così è, poco da fare!! Ora finalmente ho l’età per andare al suo concerto senza dover dire bugie alla mia mamma (eheh) così me ne parto bella beata di venerdì sera per raggiungere il Palasharp di Milano e riuscire finalmente a vedere da vicino il mio mito adolescenziale e il suo figliol prodigo Twiggy Ramirez tornato all’ovile dopo esperienze molto significative in A Perfect Circle e NIN. M’accoglie un inizio piuttosto fumoso sulle note di una canzone che non avrei pensato potesse fare: “Cruci-Fiction In Space”!! Inizio pieno di promesse se non fosse per la discussione cominciata appena prima di attaccare col secondo pezzo; un fan ha tirato un oggetto non ben identificato, forse una bottiglietta d’acqua, bagnando il look scurissimo e studiatissimo di Mr. Warner che chiama sul palco il pericoloso criminale che tanto ha osato, “I wanna know him personally” dice. Va bene pretendere il rispetto ma perdere su questo punto un 5 minuti buoni che si potevano spendere meglio mi pare esagerato. The show must go on e così comincia un susseguirsi di pezzi più o meno conosciuti e più o meno fatti bene, molti sono estratti da “Holy Wood (In The Shadow Of The Valley Of Death)” e poco spazio trovano invece gli ultimi due album. Tra le canzoni più famose presentate citiamo “Rock Is Dead”, “Coma White”/”Coma Black”, “Smells Like Children”, “Disposable Thing” e una splendida “Sweet Dreams”, interpretata magistralmente da tutti i presenti sul palco, cosa che non si può dire di “Beautiful People”, pezzo di chiusura che avrebbe dovuto spaccare il culo ai passeri (se mi passate il francesismo) ed invece ha lasciato solo un grande amaro in bocca, amaro amplificato dal fatto che concluso l’ultimo accordo i nostri affezionati se ne sono andati via tranquillamente come se niente fosse, senza salutare né ringraziare. Manson c’era sì e no, alcune tracce cantate proprio bene mentre su altre la sua voce veniva a mancare e lui ha dovuto più volte ricorrere all’aiuto del pubblico. Le luci erano molto curate e anche i suoni non erano affatto male, forse la scenografia abbondava decisamente troppo di fumo ecco!! Nonostante questa però lo show è stato comunque molto deludente. Prima di tutto è durato poco e non sono state suonate canzoni molto amate dai fan come “I Don’t Like The Drugs (But The Drugs Like Me)” e “Antichrist Superstar” e secondo luogo è mancato totalmente ciò che ha contribuito a rendere grande il nome di Marylin Manson: lo SPETTACOLO!! Niente, nessun costume osceno, nessuna capra sgozzata o scene violente, assolutamente niente!! Oh, ma proprio niente!!! Io le canzoni dei Marylin Manson le conosco praticamente tutte e va bon così ma in quel posto un buon 1/3 delle persone conosceva forse due o tre pezzi ed era lì solo per guardarsi un bello spettacolo Shock Rock all’Anticristo, uno di quelli tanto rinomati ed invece niente. Gran delusione per tutti noi, chissà forse Brian Warner e soci non volevano offendere troppo i fondamentalisti cattolici che fuori dal Palasharp distribuivano opuscoli invitando i partecipanti a scegliere Gesù (??). Comunque sia mia madre sarebbe stata fiera di lui….io decisamente lo sono stata molto meno.

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