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DICKINSON, BRUCE: TYRANNY OF SOULS

data

31/05/2005
86


Genere: Class Metal
Etichetta: Sanctuary
Anno: 2005

Notevole era l'alone di curiosità posto attorno a "Tyranny Of Souls", nuovo album solista del grandissimo Bruce Dickinson, uno di quei personaggi che rappresenta un'icona imprescindibile per tutti gli amanti delle sonorità heavy in genere, e che mai ha mancato di dimostrare la propria attitudine all'esplorazione artistica e alla riflessione musicale. Dopo i tanti elogi raccolti in giro per il mondo con i lodevoli "Accident Of Birth" e "Chemical Wedding", la nuova strada poneva un forte interrogativo sul continuo della carriera solista del singer, perché, come risaputo un po' ovunque, i dischi che fanno da seguito ai grandi album spesso finiscono per prendere in pieno il celeberrimo e cosiddetto granchio, vista la sottile linea che divide il gran disco dalla mera scopiazzatura (o ancora peggio dall'album mediocre). Un nuovo cd significa, infatti, non ripetere pedissequamente quanto già detto nelle uscite precedenti, cercando di affondare ulteriormente la propria lama in quanto di buono già fatto vedere, ma anche apportare qualche piccola e leggera novità che giustifichi un titolo differente, e non una semplice parte due di quanto ha funzionato a dovere. Ebbene, per dirla tutta senza troppi fronzoli, il Bruce stavolta ha centrato davvero nel segno. "Tyranny Of Souls" rappresenta, manco a dirlo, la parte finale della trilogia iniziata da "Accident Of Birth" e intervallata dal visionario "Chemical Wedding", due cd che avevano ridato smalto e credibilità ad una carriera minata in parte dal progetto Skunkworks, idea bocciata dalla gran parte del mondo metal, ma che a parere del sottoscritto racchiudeva invece alcune intuizioni davvero interessanti. La nuova (o vecchia?) via aveva invece visto un ritorno alle sonorità maggiormente classiche, sonorità comunque in parte differenti da quanto intravisto nella parentesi Maiden, e caratterizzate da un piglio forse meno veloce ma di gran lunga più potente. Cenni storici a parte, il nuovo lavoro racchiude tutto il meglio dell'ultimo corso Dickinson, partendo dalla granitica e teatrale forma delle composizioni, alla magniloquente produzione a nome di Roy Z. Tutti i pezzi, nessuno escluso, si stanziano su un livello qualitativo medio incredibilmente alto, elemento che forse era mancato proprio all'interno del luminare concept sull'universo di Blake, e che invece qui è stato meticolosamente e sapientemente trattato. E se la gran parte di "Tyranny" si muove su territori tanto cari ai vari fans ed ascoltatori sin qui acquisiti, ben esplorati grazie ad episodi dal puro sapore heavy come "Abduction" e "River Of No Return", è sorprendente vedere come Bruce non abbia mai smesso di adoperarsi per allargare i propri orizzonti di ricerca, qui identificati nella fantastica "Navigate The Seas Of The Sun", una emozionale e pacata ballad che, ai più, riporterà alla mente i fantasmi di quella indimenticabile "Tears Of The Dragon". Ma i rimandi al passato non finiscono di certo qui, perché avviandosi verso la fine dell'album è obbligatorio passare per quella "Devil On A Hog" dannatamente hard-rockeggiante, la quale, nella sua forma di vera e propria manna per le orecchie del sottoscritto, ricorda a tutti che la parte hard dell'anima di Bruce (già intravista con la pubblicazione di "Tattoed Millionaire") non è mai stata sepolta né accantonata, pronta anzi a rivivere ancora una volta. E se "Believil" ricorda a tutti che lo spirito di William Blake non si è affatto dissolto nell'aria con la chiusura di "Chemical Wedding", tocca alla epica ed imponente title-track chiudere un cd dalle invidiabili potenzialità, il quale va a sigillare, nel migliore dei modi, una carriera discografica di assoluto valore. Non servono altre parole per esortare tutti gli heavy-metal fans (ma non solo, visto chi sta stendendo questa recensione) del globo ad accaparrarsi al più presto una irrinunciabile copia di "Tyranny Of Souls", uno di quei cd che dimostra grande carattere e notevole qualità indipendentemente dai propri generi di apprezzamento, e che non mancherà di far infinitamente gioire tutti i più convinti seguaci del Bruce Dickinson ultima maniera. Un viaggio incredibilmente intenso, mai come ora enfatizzato dal potere tiranno dell'anima di Mr. Dickinson.

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