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MASS MURDER: Aracnofrenik

data

10/10/2015
73


Genere: Brutal Death Metal
Etichetta: Rotten Cemetery Records
Distro:
Anno: 2015

I Mass Murder provengono dalle profondità del sud italico, il tacco dello stivale, pronti alla linea di partenza con il debutto 'Aracnofrenik', brutal death metal dall'attitudine grind che niente vuole aggiungere di non già raccontato al mondo metal, dotato di otto tracce della durata massimo di 2 minuti e qualcosa, toccando nel totale soltanto diciassette minuti e trentanove secondi. Vuoi il classico e genuino death metal, quello che parte col riffone duro seguito dall'assolo certosino contrapposto tra due chitarre, il vocione di conservatorio e la produzione col cellofan sugli amplificatori di cui tanti gruppetti sono fieri? Vai al negozio di dischi e chiedi l'ultimo del gruppetto deathqualcosacore di cui hai pure la maglia, che di quella plastica placcata d'oro ne sono esausto. 'Aracnofrenik' è grezzo, violento, senza assoli, col basso mixato fino a sovrastare nei timpani anche con le cuffiette (miracolo) e con il growl sporcaccione. Certamente potevano concedere più vigore e maggiore libertà a quest'ultimo, ma fa' comunque il suo sporco lavoro senza sbavature menzionabili. Se paragonati a un panino, il death metal di prima non è altro che il classico big mac del Mc Donald, prodotto in fredde catene di montaggio senza emozione, con talmente tanti conservanti che se esplodesse un reattore nucleare nelle vicinanze sopravviverebbero solo gli scarafaggi e l'hamburgher asciutto del suo grasso senza neanche le salse. Altresì 'Aracnofrenik' è quel sandwich grassoso che compri alla paninoteca giù al lungo mare d'una fiera di paese, quello con  la friggitrice unta e l'olio che emana esalazioni nere, mentre la piastra dove cuoce la carne non vede una spugna dai tempi di Mussolini. Il pane unto gronda grasso come un maiale al macello prima del colpo di grazia, che ti cola lungo il braccio lasciando una scia gialla di unto, e a ogni morso senti una vena del tuo cervello chiudersi a causa del grasso, mentre l'ictus in corso ti ha già bloccato l'uso della gamba destra. Sai per certo che alla fine dovranno raccogliere i tuoi resti informi per gettarli direttamente nella fossa comune, mentre il cuore esala il suo ultimo battito con le valvole intrise di colesterolo doppio zero senza glutine, ma sarà la più dolce morte dopo quella facendo sesso con una scrofa. Peccato solo questo torbido piacere sia così breve.

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