NICHELODEON : Flipper (Folk Songs for the Judgement Day)

Un viaggio tra memoria e spazio diventa luogo dove si incontra il concetto di relatività, intrecciando lo sguardo a quella distopia che attraverso la paura modella le azioni di ognuno di noi, in ogni intimo aspetto e sfaccettatura. Così, Claudio Milano con i suoi NichelOdeon e Teo Ravelli (aka borda) pubblicano un album la cui costruzione è iniziata nel 2003, anno di scomparsa di Luciano Berio, e presentato proprio per il centenario della sua nascita. 'Flipper' prende spunto dagli studi di Berio sulla musica popolare, partendo dall’antichità ai giorni nostri, senza però ritrovarci in un contesto di cover, bensì una vera e propria riproposizione di suoni, parole, con teatralità e passionalità di un artista che in quanto tale, non è incasellabile in una determinata categoria. Culture musicali diverse si incontrano, una ricerca antropologica che ha impegnato la vita di Claudio e che ora, per sue stesse parole, ci dona per empatia e desiderio di speranza. Il lavoro si compone di due versioni, una on-line di durata di circa cento minuti e cinquanta temi rielaborati, e poi una fisica, per cd che dovrebbe vedere la luce a febbraio del 2026, più compressa, di circa settantasette minuti, ma non per questo meno catartica. Il preambolo serve a farvi comprendere l’impegno e la forza di un disco che è Claudio, in ogni intima sfaccettatura, qualcosa di non definibile in quanto intimo, così che ognuno di noi specchiandosi possa rivedere qualcosa di sé, come da natura è l’arte, un espressionismo che va oltre sé stessi e si riflette da e verso gli altri. 'Flipper' così si dirama in noi, tra solchi di poesia, sperimentazione elettronica e avanguardismo, termine che in realtà non vuole darvi una dimensione di ciò che solo se ascoltato e sviscerato vi porterà in luoghi e riflessioni personali, fino a trovare il vostro di spazio. 'Flipper' incarna il piano temporale sul quale noi diventiamo pallina, urto alla realtà che fa riemergere ricordi e passioni; così ci piace immaginare questo full-lenght la cui fluidità lascia trasparire come, metaforicamente, tutto scorra e sia collegato, perché l’impressione è che seppur vi siano episodi distinti, il senso è di un continuum di intenti. Le vibrazioni che NichelOdeon emana raggiungeranno la vostra anima, fluttuando tra stati d’animo che passano dalla malinconia ma che terminano in una speranza, data dal fatto che la stessa voglia di comunicare esprime, l’esistenza stessa lo è, in fin dei conti. Complimenti allora a Claudio e ai tanti che hanno partecipato a questa opera. Disco monumentale, a cui dovrete lasciarvi andare con tutti voi stessi per percepirne la grandiosità e le sfumature.