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SOLILOQUIUM: Things We Leave Behind

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19/12/2020
68


Genere: Doom Death Metal
Etichetta: Rain Without End
Distro:
Anno: 2020

Un'eco di malinconia si propaga lungo le immagini di una vita che si sussegue, passi che riempiono un luogo angusto, sentimenti che si riversano su frustrazioni alle quali non sappiamo dare una spiegazione. Tutto ciò è racchiuso nel terzo capitolo discografico degli svedesi Soliloquium, band nata nel 2011 e con alcune uscite alla spicciolata ad arricchirne la discografia. Il sound proposto è un doom death metal dalle gotiche atmosfere, impreziosito da una certa sofisticatezza nelle ritmiche e strutture. Katatonia ed October Tide sono le band che più si accostano ad un progetto che riesce regalare emozioni, senza però andare oltre schemi e percorsi già attraversati da altri. In tal senso resta un po' l'amaro in bocca, vista l'assenza di quelle necessarie divagazioni che rendano distinguibile la loro impronta. Potrebbe sorgere allora un dubbio: perché acquistare questo disco? Sicuramente gli amanti del filone apprezzeranno, ma se andate cercando novità qui non ne scorgerete, come anche quel livello così alto da farvi soprassedere al deja-vu a cui inevitabilmente andrete incontro. Gli artisti ci sanno fare, ma manca quel coraggio ed ingrediente in più che li faccia notare nella mestizia del doom vecchia maniera.

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