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TESLA: BUST A NUT

data

24/08/2003
85


Genere: Hard rock
Etichetta: Geffen Rec.
Anno: 1994

L'avvento del grunge, al suo apice creativo ma soprattutto commerciale(praticamente la quantità di band di genere che battevano la strada dei capostipiti era pari a quella dei salmoni che risalgono i fiumi durante la stagione della riproduzione), e qualche problema interno alla band dovute essenzialmente ad abusi di stupefacenti, non debilitano la voglia di comporre musica ed i nostri ritornano in scena dopo tre anni dall'ultimo disco ed ancora una volta piazzano un masterpiece, ancora un disco da ricordare e da ascoltare fino allo sfinimento uditivo-intellettivo-spirituale. Gli ingredienti sono quelli soliti, hard rock che strizza l'occhio al southern ed a padri sommi come Aerosmith e Zeppelin, impreziosito da aperture melodiche sia a livello vocale sia strumentale ma con una virata verso uno irrobustimento del sound, soprattutto quello delle chitarre. Ma quello che lascia ancora una volta stupefatti è l'enorme potenzialità delle composizioni, come se fossero scritte sotto scorta di un alone magico, un tocco fatato capace di rendere sempre vitali e coinvolgenti e cosi maledettamente accattivanti ogni nota da loro composta. Non un brano debole e per l'ennesima volta ci si ritrova di fronte ad scariche elettriche dal voltaggio altissimo, melodie a go-go ed assoli e riff e chorus che come molteplici pseudo-Peter Pan non "crescono", ma conservano intatta l'essenza, la bellezza di un discorso musicale cristallizzatosi nel tempo. "Try So Hard" e "Alot To Lose" sono ballate mozzafiato, mai sdolcinate e tracimanti di sudore che penetrano (ehm…) non dalle orecchie ma direttamente dai pori del pelle, senza filtro, e bighellonano nel corpo pure, intatte, in tutta la loro ammaliante bellezza. Non mancano episodi in pieno stile killer Tesla song come "Action Talks", marcia ed arrugginita all'interno ma laccata d'argento dalla solita classe, e brani solari come "She Want She Want" che prosegue il discorso della vena più propriamente southern. Ma non finisce mica qui, anzi… "Bust A Nut", cosi come l'intera discografia del combo californiano, è un atto di fede verso la musica e che mai è scaduto nel trend del momento. Viene da pensarlo come un mondo a parte all'interno di mondo che dovrebbe essere tale, cioè sorretto dalla musica che piace scrivere piuttosto da quella che si dovrebbe scrivere.

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