GINEVRA: Beyond Tomorrow
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25/04/2025I Ginevra sono una creatura di Serafino Perugino, presidente della Frontiers, il quale, ricevuto un demo da Kristian Fyhr, già cantante dei Seventh Crystal, e rimasto fulminato dalla qualità delle canzoni in esso contenute decise di affiancare un pool di specialisti del genere hard rock melodico (nella fattispecie Magnus Karlsson, Jimmy Jay e Magnus Ulfstedt) al talentuoso Kristian al fine di formare i Ginevra. Il risultato di tale unione fu lo splendido 'We Belong To The Stars' del 2022 a cui fa, adesso, seguito il qui presente 'Beyond Tomorrow', disco non distante dal debutto sia in termini di stile e contenuti sia per quanto riguarda il livello qualitativo delle canzoni ivi comprese. Bisogna riconoscere che non era impresa da poco bissare il debutto in termini di valore assoluto ed infatti i Ginevra ci vanno solo vicino senza raggiungere le vette di eccellenza dell'album precedente. Non che questo stia a significare che il presente 'Beyond Tomorrow' sia un prodotto scadente, anzi; solo che picchi di valore assoluto quali "Siren's Calling", "Unbreakable" o ballate quali "Masquerade" e "My Rock'n'Roll" sembrano mancare a questo secondo lavoro anche se, per assurdo, questo va solo a magnificare una perla come 'We Belong To The Stars' piuttosto che svalutare il nuovo capitolo. La nuova fatica, con tutto ciò, si muove su coordinate stilistiche assolutamente in linea con quanto proposto in precedenza in virtù di un hard rock sempre fresco ed energico, in cui la melodia la fa da padrona emergendo sopra una robusta sezione ritmica ed un sempre ragguardevole lavoro alla sei corde di Magnus. Difficile resistere, infatti, al riff dell'iniziale Moonlight" o non lasciarsi ammaliare dalle suadenti note malinconiche di "True North". I Ginevra riescono a passare, con estrema disinvoltura ed altrettanta credibilità, da partiture più rilassate come nel caso della emozionante "Echoes Of The Lonely" a pezzi quasi power tipo la successiva "Beat The Devil", così, senza apparente soluzione di continuità. Il pregio migliore che viene fuori durante l'ascolto di questo LP è la totale assenza di riempitivi; ogni singolo pezzo ha la sua corretta collocazione in scaletta, ogni melodia risulta piacevole e facilemnte memorizzabile, gli arrangiamenti sono precisi e ricchi il giusto. L'unica pecca che si può evidenziare è una certa uniformità a quel suono che contraddistingue il 90% della produzione Frontiers ed una certa mancanza di originalità che però risulta ben compensata dalla classe dei 4 membri della band. I Ginevra, insomma, sono un'ulteriore freccia all'arco di Fyhr per portare all'attenzione del mondo metal il suo genio artistico (assieme agli ottimi Seventh Crystal) e le sue indubbie doti canore. Per adesso tutto questo può pure bastare, in attesa della fatidica terza prova in studio.
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