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TESTAMENT: THE RITUAL

data

18/02/2006
55


Genere: Thrash Metal
Etichetta: Atlantic
Anno: 1992

“The Ritual” è l’album meno significativo di tutta la discografia dei Testament: un lavoro che solo a sprazzi riesce a giustificare il nome che campeggia nel pentagono di copertina. Già, perché se il precedente “Souls Of Black” era un indizio tangibile, il presente disco è stata la conferma che i nostri avevano effettivamente bisogno di un periodo di pausa per tirare un po’ il fiato e mettere a posto le idee. Oltre ad una entusiasmante “Electric Crown” c’è davvero poco da salvare in questo quinto full lenght per la band di Billy e Peterson. A tratti imbarazzante, “The Ritual” mostra i fianchi in più di un’occasione, per via di brani inconcludenti come “Deadline”, “So Many Lies” e “The Sermon” (un refrain che non sta in piedi), canzoni che non decollano mai, ma si trascinano per minuti, lasciando irrimediabilmente l’ascoltatore con l’amaro in bocca. Vale la pena affrontare singolarmente la questione “Return To Serenity”, che mostra i Testament nuovamente alle prese con una rock ballad. Nonostante in quest’occasione i risultati siano decisamente migliori di quanto fatto col pezzo “The Legacy”, anche qui notiamo come il cantato del pur bravo Chuck Billy sia palesemente fuori luogo. Inutile ripetersi: il vero singer dei Testament è quello che urla alle platee di tutto il mondo “The Preacher” e “Apocalyptic City”, non questo che gioca a fare la parodia del peggiore Hetfield. In definitiva un album mediocre consigliato esclusivamente agli appassionati della band, un CD utile solo per completare la discografia dei Testament sul vostro scaffale. Dopo un lavoro del genere si poteva fare solo una cosa: rimbocarsi le maniche per ricominciare nuovamente a fare sul serio. E i risultati poi per fortuna si sono visti...

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