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ROMA CAPUT...CLUB: I club della capitale

Livemusic

Roma, con i suoi più di quattro milioni di abitanti (tenuto conto dell’hinterland), offre una vasta gamma di locali/club/discoteche/pub con una variegata programmazione musicale nel campo dark, metal e affini. L’articolo che segue però non si pone il fine di essere esaustivo, ma intende essere una panoramica sulle sale che hanno fatto storia e continuano a dare rilevanza ai concerti dal vivo degli ultimi 20 anni in campo underground e non.

Zoobar: tra i più recenti club gothic/dark/ebm della capitale, creato dall’aggregazione di diversi dj denominatisi Metamorfosi, organizza regolarmente serate con concerti a tema (Neon, Spiral 69, Sonic Jesus)

Dal Verme: tra i più piccoli, ma tra i più attivi locali dell’area romana, max 50 spettatori, dislocato su due piani (piano interrato adibito a sala concerti e piano terra pub dove degustare alcolici e non), i generi proposti variano dal postcore, allo stoner e psichedelia (Lento, Nadja, Dogs For Breakfast, Marnero, Zippo)

30 Formiche: caratteristica la forma cunicolare della sala concerti, spazia su sonorità più tranquille: blues e one man band, non disdegnando roba noise, post rock o alternative (Montag, Fuzz Orchestra, Kubark, Chaos Cospiracy)

Orion: ex discoteca house tra gli spazi più grandi esistenti nei dintorni del capoluogo (Ciampino), la programmazione è rivolta prevalentemente a band che riescono ad attirare un folto pubblico e non si limita a grandi nomi del panorama underground (Killing Joke, God Is An Astronaut, Lindo Ferretti, Hocico, Amorphis, Teatro Degli Orrori, Paradise Lost), ma rivolge l’occhio anche a generi mainstream come il rap/hip hop.

Brancaleone: ex centro sociale molto attivo a metà anni '90, successivamente trasformato in discoteca techno, ha visto passare band del calibro di One Dimensional Man, Kong, Peter Hook, i seminali e semisconosciuti jazz noisers Prohibition.

Traffic: il metal per eccellenza della città, l’80% dei concerti estremi si svolgono qui grazie alla collaborazione della sempre più attiva e prolifica No Sun Agency che ha permesso di vedere dal vivo mostri sacri della portata dei Brutal Truth, Napalm Death, Death To All, Entombed, Asphyx, October Tide, Immolation, Primordial solo per nominare i primi che ci vengono in mente, ma non si precludono ad altri generi quale il post rock e la dark/wave Peter Murphy, This Will Destroy You, A Place To Bury Strangers, Christian Death di Valor e Chameleons.

Init: sala concerti dalla programmazione eclettica, dal metal al postcore, dal post rock alla dark/wave, dalla psichedelica allo stoner abbiamo visto passare nomi del valore di Extreme Noise Terror con Phil Vane, Unsane diverse volte, Mono, Russian Circles, Uzeda, Impaled Nazarene, Maybeshewill, Eyehategod, Woven Hand)

Monk Club: Venue di recente apertura che ha sostituito il circolo degli artisti come somiglianza nei generi proposti: alternative, mainstream, dark/wave, psichedelica (Soft Moon, Maserati, Sonic Jesus)

Planet (ex Alpheus), altra realtà storica della metropoli, dal palinsesto eterogeneo; dall’estremo al mainstream: Cannibal Corpse, Candlemass, Samael, Obituary, Amorphis, Anathema, Lindo Ferretti, Goblin in formazione originale, Samael, Tiromancino nel 1995 in formazione al completo quando suonavano rock.

Jailbreak: conosciuto come ritrovo di bikers, ha avuto il suo momento di gloria nel panorama metal verso il 2010 quando grazie al management dello Stoned Hand Of Doom sono calati ensemble dall’indubbia fama: Mayhem, Rotting Christ, Electric Wizard, Ufomammut.

Blackout: discoteca articolata su due piste, una rock ed una dark/metal, con relativa programmazione concentrata di massima sulle stesse sonorità: Red Lorry Yellow Lorry, Obscura, Hate Eternal, Obituary, Spiritual Front, nella vecchia sede di Via Saturnia ha visto esibirsi Christian Death/Shadow Project di Rozz Williams, In The Nursery, Sophia, Pankow, Novembre del disco ‘Classica’, Clan Of Xymox.

Wishlist nato dalle ceneri del Coetus (nella precedente denominazione ha visto esibirsi act quali Undertakers, Klimt 1918 di ‘Undressed Momento’, Inchiuvatu), totalmente ristrutturato in termini di dislocazione palco, tavoli e amplificazione, si avvale di una proposta prevalentemente orientata verso sonorità mainstream ma non si preclude le porte dell’underground: Masoko, Deflore, Dissidio, Juggernaut.

Alvarado Street: struttura su due livelli situato nel quartiere Pigneto, nel sottoscala la sala concerti è dotata di un mixer con display di ultima generazione e le pareti rivestite in velluto; offre band perlopiù locali: Deflore, Germanotta Youth, Megattera.

Atlantico: tensostruttura che ospita eventi di grossa portata (Interpol, Behemoth, Deftones, Slayer, Peter Hook, Tricky), quando è sovraffollato il caldo tende a diventare..."afoso".

Forte Prenestino: uno dei monumenti storici della città, ospita concerti prevalentemente all’aperto durante la bella stagione, ci sono passati Autechre, Napalm Death, Ratos De Porao, Boredoms, Teatro Degli Orrori, Lento.

Fanfulla: sala situata al Pigneto, ospita band che vanno dal post punk alla psichedelia, dalla sperimentazione elettronica all’industrial (Sonic Jesus, Putan Club, Savage Republic).

Locanda Atlantide: dislocata nel quartiere San Lorenzo, predilige sonorità reggae, etniche ed elettroniche. Vi son passati Michael Gira, Aucan.

Quirinetta: ex cinema trasformato in un elegante sala concerti con un impianto audio di tutto rispetto, è orientato prevalentamente su artisti "mainstream" (Zola Jesus, Claudio Simonetti, Public Service Broadcasting)

Le Mura: altro realtà di stanza a San Lorenzo, ospita realtà capitoline e non (Montecarlo Fire, Sixth Minor).

Stazione Birra: situata a Ciampino, è famosa per tutti i tipi di aromatizzazione della birra (persino alla fragola) prodotta artigianalmente in loco, uno dei piu bei locali dell’hinterland romano specializzato in cover band e dove si può comodamente stare seduti e cenare (Tuxedomoon)

Full Moon Club: pub/circolo situato in zona trastevere dove si possono trascorrere serate con sottofondo musicale che spazia dal metal al punk, dal death al gothic, dal power al folk toccando quasi ogni genere. Vengono organizzate anche serate di competizioni fra gruppi emergenti con ascolto demo e votazioni.

Rock In Roma: nutrita rassegna estiva dislocata all’Ippodromo delle Capannelle trasformato in arena per grandi concerti, si sono esibiti: Metallica, Slayer, Subsonica, Korn, Nine Inch Nails, Rammstein, Iron Maiden, Portishead, Linking Park, Slipknot, Editors, Marlene Kuntz ed una miriade di altri ensemble.

Club che hanno chiuso i battenti:

Sinister Noise: struttura che aveva superato il decennio di esistenza, strutturato su due piani come il Dal Verme, offriva oltre al bar la possibilità di mangiare ed organizzare feste/compleanni/eventi; proponeva perlopiù stoner, metal e one man band: Karma To Burn, Bob Log, Doomraiser, Inferno, Void Of Sleep e Nero di Marte.

Closer: altro club storico della Roma metal (ex Traffic, Moon Club), vi hanno suonato una miriade di band metal nostrane e straniere; bilivello, ha ospitato act della valenza di: The Great Deceiver di ‘Terra Incognito’ (15 spettatori), Eva O (Christian Death ed ex moglie di Rozz Williams), Negura Bunget, Der Noir, Corpsefuckingart.

Circolo degli Artisti: sala concerti per antonomasia, ha fatto dell’alternanza dei generi musicali il proprio cavallo di battaglia col quale si è costruita la notorietà dando grosso fermento alla scena underground e mainstream; il cambio di location, dalla sede di Via Lamarmora a quella di via Casilina Vecchia ha fatto il bello ed il cattivo tempo; la nuova struttura era molto più grande ed aveva una area giardino/pizzeria molto estesa dove d’estate la movida romana era solita incontrarsi come se fosse in una pubblica piazza. Ha ospitato le band più disparate dai Morbid Angel di ‘Domination’ agli Shellac ed Uzeda nella stessa data (1995), dai Soft Moon agli Spiritual Front dagli Swans agli Ulver, At The Gates, Godflesh di ‘Selfless’ Giardini di Mirò, fino ai problemi burocratici che lo hanno costretto alla chiusura.

Big Beng: uno dei migliori posti per programmazione ed acustica, dopo i concerti si trasformava in discoteca dark con un djset che esulava dai grandi classici del genere dando la possibilità di ascoltare chicche raramente diffuse; ha ospitato tra gli altri Chameleons, Peter Murphy, Neon, Soviet Soviet.

Horus: ex cinema trasformato in sala concerti, peccato che ha funzionato solo per poco tempo (Morbid Angel senza David Vincent, Body Count, Howard Jones).

Jungle Club: diviso in due sale, una per i live e una per la discoteca dark; ha ospitato i concerti di Spiritual Front, Tuxedomoon, Klimt 1918, Ataraxia)

Frontiera: Locale molto grande, nascosto dietro un distributore di benzina sulla via Aurelia dopo il Grande Raccordo Anulare, sotto la gestione del grande Baffo e della Metal Massacre, tra il 1994 e il 1999 ospitò concerti di grande valore storico nei momenti di maggior splendore delle loro carriere: i Fear Factory nel tour di ‘Demanufacture’, i Cannibal Corpse ‘Tomb Of The Mutilated’, gli Immolation di ‘Here In After’, i Satyricon di ‘Nemesis Divina’, Il World Domination Tour della Osmose con i Dark Tranquillity di The Gallery, gli Absu di ‘The Sun of Tiphareth’ con gli Enslaved di spalla, gli Obituary di ‘Back From the Dead’, gli Unsane di ‘Scattered, Smothered and Covered’, My Dying Bride ; i due eventi indimenticabili restano il concerto dei lanciatissimi Cradle Of Filth nel tour di ‘Vempire’ con un gruppo spalla semisconosciuto vestito con merletti e gilet di velluto...gli Opeth, appena fuori col secondo capolavoro ‘Morningrise’. L'altro concerto di puro culto furono i misteriosissimi In The Woods ai tempi di ‘Heart of the Ages’ ad accompagnarli niente meno che i Katatonia di ‘Brave Murder Day’ un set da pelle d’oca.

Castello: Situato a pochi passi dal Vaticano, fu per pochi anni il simbolo dei concerti esoterici a Roma. Ci passarono i Cradle Of Filth dell'esordio ‘The Principle Of Evil Made Flesh’, i Mortuary Drape con tanto di troupe della Rai che avrebbe intervistato sia la band piemontese che alcuni dolcissimi e distinti metallari old school. La trasmissione andò in onda in un programma pomeridiano condotto da Cecchi Paone, incentrato sul rock satanico ed i messaggi subliminali. In studio l'esperto giornalista Carlo Climati e un certo Don Giovanni. Tralasciando il metal, in questo posto ci suonò un trio alternative di Seattle, molto ma molto promettente: Nirvana.

Chissà che non riapra i battenti un'altra realtà romana, per la quale è stata creata una pagina facebook di chi all’epoca lo frequentava: Uonna Club.

Importante: prima dell'avvento di internet il negozio di dischi attorno al quale ruotava il grosso della scena romana (in termini di locandine, flyer dei concerti, serate a tema, ricerche di musicisti ed ovviamente per mole di dischi metal e non) era: Disfunzioni Musicali, dalle cui ceneri è nato Transmission sempre situato nel quartiere san lorenzo (zona universitaria). Hanno avuto la loro rilevanza anche: Millerecords, Revolver ed Hellnation.

 

Si ringraziano Giorgio Papaleo e Nerina Camilletti per la collaborazione nella stesura.

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