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CASTLE PARTY

Il Castle Party, "biggest dark independent festival in Europe" secondo la pagina web di riferimento, si svolge ormai da 25 anni, avendo quindi solo due anni meno del ben piu noto Wave Gotik Treffen, per rimanere nello stesso ambito. In occasione di questa ricorrenza si è pensato di vincere remore logistiche e linguistiche e recarsi in loco. Il festival si svolge fra le rovine del castello di Bolkow e nelle sue immediate vicinanze, costituite dal villaggio omonimo. Villaggio per l'appunto quasi del tutto privo di possibilità di pernottare, a meno che non si faccia uso della tenda e sfidando il variabile tempo mitteleuropeo. Anche raggiungere il piccolo centro con il trasporto pubblico non è agevole: ci sono alcuni collegamenti via autobus con centri limitrofi, ma estremamente radi, impossibili da trovare in rete e di difficile discernimento sul luogo per chi (come il sottoscritto) non padroneggia il polacco. Si è quindi scelta una soluzione che ovviasse a questi problemi, cioè noleggio di auto e pernottamento prenotato il piu vicino possibile a Bolkow. La controindicazione sta naturalmente nella difficoltà a consumare bevande alcoliche dovendo guidare (le leggi polacche in merito sono molto rigide e non è parsa una buona idea rischiare di trovarsi in un contenzioso senza padroneggiare neanche la lingua), cosa che ha costretto a fare un po' di conto fra volume consumato e tempo intercorso dalle consumazioni, per cercare di stabilire quando ci fossero le condizioni per rimettersi alla guida. Una preventiva ricerca di taxi in rete ha dato risultati scarsi quanto quella sui servizi pubblici. Una volta in loco si è potuto costatare che effettivamente non ci sono taxi veri e propri nelle immediate vicinanze, ma che alcuni abitanti del luogo sono ben disposti a dare un passaggio se retribuiti in modo adeguato. L'aeroporto piu vicino è quello di Wroclaw, non proprio un hub internazionale. La fortuna non ha voluto che ci fosse un collegamento con questa località. Altre opzioni sono Berlino e Praga. Chi scrive ha scelto la prima, per muoversi successivamente con treno regionale fino a Legnica, a circa 40 chilometri dal festival. Da qui in poi automobile. Provenendo da nord il paesaggio è prevalentemente pianeggiante, ma il castello compare ugualmente abbastanza all´improvviso, dopo un tratto boscoso su terreno collinare.

15 luglio - Una delle preoccupazioni di approcciare l´evento in automobile (il parcheggio) svanisce subito di fronte alla possibilità di parcheggiare in pieno centro abitato, a breve distanza dal castello. Questa sarà il primo indizio di quando questo evento sia a dimensione umana. Sulla rampa che porta dentro il castello uno stuolo di fotografi si muove fotografando praticamente tutto e tutti. Una volta all´interno ci si trova immersi in pieno medioevo: le rovine del castello sono in buone condizioni e i diversi spazi sono divisi fra cibo/bevande, merchandising e palco.

Entriamo intorno alle 17:30, dopo qualche scroscio di pioggia nel primo pomeriggio ora la seconda parte dello stesso è soleggiata e gradevole, con il sole che declina alle spalle del pubblico, quindi direttamente in faccia alle bands che si esibiscono. Lo spazio di fronte al palco è coperto da un prato in discrete condizioni, soprattutto considerato che siamo al terzo giorno di festival (sabato). Un´occhiata al numero dei presenti lascia presagire che non ci sarà una enorme pressione di pubblico, il numero dei biglietti venduti garantisce una buona presenza senza creare disagi. Da notare come in mezzo al pubblico ci siano anche diverse famiglie, con bambini che scorrazzano liberamente in mezzo agli adulti. La prima band che ci siamo proposti di vedere sono i tedeschi Tyske Ludder, band EBM navigata, in attività ormai da un quarto di secolo. Lo show è come sempre coinvolgente e il pubblico apprezza sia pezzi piuttosto recenti come "Mescalin" (in cui il frontman non manca di far presente di preferire le canne) che vecchi cavalli di battaglia come l´immancabile "Panzer" durante la quale un uomo mascherato da Putin va avanti e indietro con una bandiera russa sul palco. Considerato il testo del pezzo e le relazioni tese che notoriamente intercorrono fra i paesi, non ho trovato la cosa di particolare buon gusto verso il pubblico polacco.

La successiva band a calcare il palco principale non suscita interesse e si decide quindi di familiarizzare con l´area festival. I prezzi, pur con le logiche aspettative in un paese come la Polonia, sono bassi oltre il previsto (una birra 1 euro e mezzo??), al di fuori del castello la popolazione locale, evidentemente abituata a questo evento, si mischia con i visitatori del festival: alcuni scattano foto incuriositi dagli outfits piu arditi, altri spalancano le finestre di casa e servono, dietro modesto compenso, specialità locali. Un´atmosfera da fiera di paese in cui tutto il villaggio è coinvolto. Il secondo palco si trova all´interno di un edificio che deve essere una sorta di centro culturale del paese. La sala, nonostante tutte le finestre aperte è torrida e l´atmosfera quindi non può reggere il confronto con il suggestivo borgo medievale Ne i polacchi Lycho, con il loro apocalittico post black metal sperimentale, riescono a suscitare sensazioni piacevoli. I Gothminister, che si esibiscono sul palco principale dopo l´excursus nel villaggio, partono subito con la recente "Ich Will Alles". L´immancabile puplito da cui il "pastore della goticità" guida il suo gregge di dark, metallari e alternativi vari è al centro del palco come sempre e l´omonimo frontman ci sale sopra ad intervalli regolari. Per il resto sembra uscito non da molto dal suo studio di avvocato (questa la sua professione nel tempo non dedicato alla band) ed essere impazzito strada facendo, dato l´elegante vestito che sfoggia, strappato però in piu punti: quasi un incredibile Hulk senza muscoli. Il pubblico sembra seguire con uguale trasporto sia le nuove anthems che pezzi piu datati come "Monsters", "From Dusk Til Dawn", "Beauty After Midnight" o "Liar", e i Gothminister escono senz´altro di scena con il pieno favore del pubblico.

Dicevamo precedentemente dell'appeal nettamente minore del secondo palco, ma un'esibizione di Mortiis "Era I" come riportato sul programma, non si poteva lasciar passare. L´aria è soffocante come durante la prima visita a questa sala prima nel pomeriggio e nel frattempo cominciano a calare le tenebre, ma tutto questo non fa che giovare all´esibizione dell´ex Emperor. Personalmente ero un po´ scettico sulla possibilità di una convincente resa live di materiale cosi statico, nondimeno volevo assolutamente vedere con i miei occhi e mi sono dovuto ricredere: l´atmosfera è da "pazzo misantropo chiuso solo in una grotta a suonare l´organo", Mortiis esegue la sua musica ossessiva e ripetitiva senza dare segni di curarsi della presenza del pubblico, che a sua volta assiste apparentemente quasi in trance o religioso silenzio. Solo al momento dei ringraziamenti si ha un momento di interazione. Show riuscito.

Al rientro nel castello ormai si è fatto buio e il freddo, sull´altura dove si trova, si fa sentire. Per fortuna ora il pubblico è massicciamente presente in attesa degli headliner della serata, i Project Pitchfork. Facciamo in tempo a vedere parte dell´esibizione dei Faun, pur se questa non rientrava nei piani. Pur essendo il loro medieval folk estraneo alla sensibilità di chi scrive, non si può negare la suggestività della loro esibizione, strumentalmente molto ricca. E veniamo agli headliners, molto attesi dal pubblico. La loro fama e popolarità va ben al di la di quanto pensassi e il ruolo di attrazione principale della giornata pare pienamente giustificato. Avevo avuto solo modo di vedere una mezza esibizione precedentemente, in cui avevano ben figurato . Ero quindi curioso di poterli valutare meglio. Senza voler nulla togliere alla abilità nello stare sul palco, alla professionalità adeguata al ruolo e ad indubbi spunti interessanti, ho trovato il loro sound di difficile digestione: presentati come "dark electro-industrial", si tratta di enfatizzare il termine "dark" e marginalizzare "industrial". La parziale inappropriatezza della definizione mi spiazza, portandoli per giunta un poco al di fuori della mia area di preferenza. Ma si tratta probabilmente di aspetti di gusto personale, l´esibizione, con la cornice di pubblico e in quel contesto è piu che gradevole. Ce ne sarebbe ancora, sul secondo palco si esibiscono ancora i Death In Rome con il loro neofolk e, per tutta la notte e ci sarebbero dj a proporre tutto il "tanzorama" alternativo, ma chi scrive viene sfinito dal neofolk di cui sopra e decide che è ora di affrontare il rietro in automobile. In conclusione un festival che merita, Per l´ambientazione superba, non il solito prato spelacchiato; per la varietà della proposta, ce n'e per tutti i gusti; per i prezzi, impareggiabili per qualsiasi festival in Europa occidentale. Anche quelli che potevano sembrare gli aspetti piu difficili della trasferta risultano, alla prova dei fatti, non cosi problematici, anche grazie alla estrema disponibilità dei locali nel trovare soluzioni, spesso anche estemporanee, ai problemi. Si vede come siano abituati, anche in un contesto rurale piu che altro, alla presenza di questi singolari individui che ciclicamente riempiono le loro strade e il castello.

 

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