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PORCUPINE TREE

Serata claustrofobica all'alcatraz di Milano dove tornano in Italia Anathema e Porcupine Tree, insieme come due anni fa ma ancora più vicini di allora dato che l'imminente nuova uscita della band di Liverpool è stata prodotta dal carismatico leader dei Porcupine Tree, Steven Wilson (già al lavoro tra gli altri anche con gli Opeth su quel fantastico cd intitolato 'Damnation'). ANATHEMA Non sono ancora scoccate le 20:00 che sul palco gli Anathema già cominciano a lanciare le note di "Fragile Dreams" lasciando sorpresi molti dei paganti che continuano ad arrivare alla spicciolata nel locale. La band dei fratelli Cavanagh si mostra in gran forma, tutti i membri sembrano far le prove per il tour che sicuramente li terrà impegnati dopo l'uscita dell'attesissimo nuovo album che vedrà la luce nel 2008. Purtroppo sono solo quaranta i minuti a loro disposizione e tra indediti (da segnalare la bellissima "Angels Walk Among Us") e pezzi storici sempre ricchi di pathos ed emozione (come "Pressure" e le conclusive "One Last Goodbye" e "Flying") le lancette scorrono davvero in fretta lasciando delusi tutti coloro che sono arrivati speranzosi di assistere ad almeno un'ora di esibizione degli Anathema. Resta comunque l'impressione di una band che ha ancora molto da dire e che continuerà sicuramente sulla strada intrapresa da "A Fine Day To Exit" in poi, non ancora interrotta e che si sta evolvendo sempre di più verso lidi più intimi, ariosi e se vogliamo semplici la cui intensità sarà ancora più determinante rispetto al passato. PORCUPINE TREE In un Alcatraz ormai gremito, davvero tanta la gente accorsa per questo evento, i Porcupine Tree danno vità ad uno show semplicemente stupendo. Davanti ad un maxischermo dove scorrono dei video claustrofobici ed in linea con le canzoni proposte il rock psichedelico di Wilson trova la sua massima espressione e la sua reale dimensione. Ripercorrendo buona parte della carriera della band (privilegiatà ovviamente la discografia più recente) la fa da padrone prorio il biondo singer quando dalla sua chitarra sprigiona le note di "Anesthetize", "Open Car", "Way Out Of There", "Even Less" e "Halo" (in un fantastico finale). Che dire...i Porcupine Tree dimostrano ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, di essere dei professionisti con la P maiuscola, seri, concentrati, precisi ed estremamente emozionanti. Una performance di altissimo livello che giustifica (in parte) l'elevato costo del biglietto e che ripaga in pieno le aspettative dei numerosi presenti. Una delle poche band che coniuga tecnica e buon gusto in un vortice assolutamente sensazionale da riuscire ad emozionare più dal vivo che su disco.

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