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3 INCHES OF BLOOD: FIRE UP THE BLADES

data

09/06/2007
75


Genere: heavy metal
Etichetta: Roadrunner
Distro:
Anno: 2007

Heavy metal roccioso, duro e puro, senza emo, senza In Flames americanizzati e senza grunge per la Roadrunner??? Spade, sangue, gloria e onore nel 2007? Strano ma vero e non è uno scherzo, anche io avevo pensato lo stesso all'inizio e non ci volevo credere, pensavo che sotto la dicitura "heavy metal" dell'info sheet ci fosse qualcosa di emo o di _core, visti i precedente di tale label sempre molto (troppo?) attenta ai vari trend di mercato. E invece no. Meglio, diranno in molti. Neanche tanto, però. Formatisi nel 2000 a Vancouver (Canada) e con all'attivo altri due album, dal 2004 sono sotto l'ala protettrice della Roadrunner. Caratteristica peculiare di questo gruppo è quella di riprodurre il grande metal classico degli anni '80 con una veste sonora al passo coi tempi, senza iniezioni di "modern" alcuna, non è difficile quindi scorgere echi di Judas Priest e Mercyful Fate dopati con una buona dose di velocità ed aggressività senza neanche tanta premura di non renderlo così evidente (e per capire meglio queste mie parole, potete ascoltare "The Goatrider's Horde" in streaming sulla loro pagina di MySpace a questo link.) Concettualmente parlando i testi raccontano di battaglie, spade, guerrieri onorevoli e altre cosucce insanguinate tipiche del genere, e non è tanto questo a rendere tutto ciò in qualche maniera spettacolare, quanto il fatto di trovare un gruppo così "classico" sotto contratto per la Roadrunner e con un nuovo album nel 2007. Per quanto certi pregiudizi siano difficili da cancellare, 'Fire Up The Blades' è veramente un album molto buono sotto il profilo tecnico, un autentico schiacciasassi, un album fottutamente METAL al 100%, aggressivo, con ottime melodie, dinamico e letale per tutti i suoi 52 minuti di durata. Chitarre taglienti (che in alcuni casi suonano un po' troppo swedesi per i miei gusti), assoli al fulmicotone, doppia cassa, blast beats, voci al vetriolo (perchè i cantanti di ruolo sono due: Cam Pipes in falsetto alla King Diamond e Jamie Hooper in una sorta di scream) e un'infinità di tupa-tupa, sono questi gli ingredienti sonori che formano 'Fire Up The Blades', per molti una sorta di lampo a ciel sereno in mezzo a tanto schifo, per i più maliziosetti una sorta di 'panem et circenses' da parte della label per tutta quella parte di pubblico che non ha mai gradito le troppe attenzioni verso il mondo emo o _core che sia. E comunque il dubbio permane...

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