CANDLEMASS: Black Star
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24/05/2025Sembra essere diventata una pratica piuttosto comune per i doomster svedesi quella di pubblicare, fra un album e l'altro (gli intervalli tendono ad essere piuttosto estesi) EP dalla rilevanza piuttosto limitata. Questa pubblicazione non fa eccezione. La prima traccia è un tipico prodotto della band, vagamente reminiscente di "Solitude" visto l'esordio, ma non una delle cose più esaltanti; la seconda è una strumentale relativamente breve che lascia più che altro la sensazione di un pezzo non ancora ultimato. Seguono poi due cover, a omaggiare quelli che possono essere considerati due fra i precursori dei Candlemass: "Sabbath Bloody Sabbath" è stata riproposta con più successo da altri artisti, citerò Bruce Dickinson come esempio di una versione decisamente più fresca ed energica; "Forever My Queen" dei Pentagram è quello che è, estremamente breve, fa il suo, ma non ha nulla che modifichi un giudizio di sostanziale irrilevanza di questa pubblicazione. A margine vorrei spendere due parole sulla prestazione vocale di Johan Langquist, che ho molto apprezzato dal vivo non più di un anno fa nella riproposizione di 'Ancient Dreams' e che qui opta per un cantato decisamente più rauco e abrasivo: non considero questa una scelta felice, soprattutto visto che, come constatato dal vivo recentemente, è capace d'altro. Un EP senza infamia e senza lode, ma che proprio per questo dovrebbe attirare solo fans sfegatati della band.
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