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SUNPOCRISY: Samaroid Dioramas

data

26/07/2012
70


Genere: Postcore
Etichetta: Unsigned
Distro:
Anno: 2012

Gli Isis si sono sciolti, i Cult Of Luna latitano da un bel po' di anni, gli Swallow The Sun e i Ghost Brigade hanno pubblicato il loro ultimo lavoro da più di 6 mesi ormai, indi per cui poscia (alza la coscia e piscia - amici miei il film docet), i Sunpocrisy si candidano come degni sostituti per colmare il gap lasciato vuoto dai precursori del postcore. Hanno tutte le carte in regola per rimpiazzarli con risultati che oltre ad eguagliarne le qualità intrinseche (e fin qui lo saprebbe fare anche una cover band), aggiungono un tocco personale con parti progressive (Porcupine Tree), post rock ("Apophenia") e post metal ("Vertex") molto interessanti, intarsiate da voci pulite e accattivanti (oltre allo screaming di rigore) che spezzano le catene delle sonorità industriali tipiche del genere, e qualche breakdown meltalcore che incattivisce il sound ("Dioramas"). Un gran singer, molto presente nei brani, che conosce il timing per non sforare nel fastidioso, o peggio ancora nel logorroico; una produzione mastodontica (Studio 73 di Riccardo Pasini che ha lavorato con Ephel Duath, The Secret, At The Soundawn, Slowmotion Apocalypse). Anche l'occhio vuole la sua parte, e qui c'è parecchio da bearsi in quanto ogni brano è accompaganto da un dipinto raffigurante il cosmo in diverse prospettive: siderale, glaciale, infernale; ma non è oro tutto ciò che luccica perchè specie negli ultimi due brani il livello qualitativo dell'opera scende a causa dell'eccessiva durata delle tracce che ripropongono troppe volte parti progressive alla Porcupine Tree che alla lunga stancano: l'essere concisi è una gran dote non comune a tutti, ma trattandosi di un esordio, il classico peccato di gioventù (in questo caso il voler dire tutto e subito) è veniale.

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