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THEN COMES SILENCE: Blood

data

18/11/2017
93


Genere: Post Punk, Gothic Rock
Etichetta: Nuclear Blast
Distro:
Anno: 2017

Dopo la fine dell’epopea del punk sono nati tre stili musicali quale forma di protesta contro quello stile caciarone e casinista: parlo del post punk (Joy Division), della new wave (The Sound, The Chameleons e Simple Minds dei primi album) e del dark (Bauhaus, Christiand Death, Sisters Of mercy, Siouxsie And The Banshees ed i The Cure dei primi lavori), che si distinguevano per le tematiche e le sonorità deprimenti e per essere molto più ricercati nella costruzione dei brani. Oggi per semplificare il tutto, le tre categorie vengono definite Gothic Rock, ma è una definizione troppo semplicistica perché non tiene conto delle specificità dei generi di cui sopra. Il quarto lavoro degli svedesi riesce a mixare magistralmente tutte le sfaccettature del gothic rock (dark, new wave e post punk) degli anni d’oro in un unico fluire, talmente ben amalgamato da non discernere dove finisce uno ed inizia l’altro. Chi se ne frega se scimmiottano i Joy Division, se emulano le due anime dei Killing Joke: quella dark dei dischi ‘Eighties’ e ‘Brighter Than A Thousands Sun’ e quella più aggressiva del resto della produzione; non importa se rubano i riff dei Christian Death di Rozz Williams e li mischiano con gli hook contagiosi degli Interpol; non me ne curo se trasversalmente si odono echi dei Red Lorry Yellow Lorry (anzi di questi ultimi ne sono contento perché li considero una delle band più sottovalutate dell’after punk) e dei Sisters Of Mercy. 'Blood' è un lavoro maledettamente virale, contagioso come il peggiore dei virus che invalida la capacità di porre fine al suo perpetuo girare nel lettore. Non ho intenzione rendervi la vita facile citando un brano piuttosto che un altro, mettendone in luce la bellezza o qualche particolarità che lo contraddistingue; vi invito a dare un ascolto a questa perla di oscura bellezza nella sua interezza e vivrete un esperienza pari ad un intera epopea in un solo disco: come la notte prima degli esami in cui dovete ripassare dal bignami per imparare tutto quanto avete studiato durante l’anno, in un sol colpo e nel più breve tempo possibile. Freddo come un bisturi, sinuoso, istrionico ed ammaliante come una puttana navigata, questo disco può vantarsi di aver fatto confluire quanto di meglio è stato inciso negli anni '80 più tenebrosi.

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