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TOBIAS SAMMET'S AVANTASIA: THE WICKED SYMPHONY

data

05/06/2010
88


Genere: Melodic Power Metal/Hard Rock
Etichetta: Nuclear Blast
Distro:
Anno: 2010

[THE STORY SO FAR...] Ed un nuovo Avantasia venne dato agli uomini, che più di tutti erano desiderosi della sua musica, un secondo per ammaliarli, il terzo per ghermirli e nell'ombra incatenarli... Ehm...cos'è successo? Oh, capisco. Perdonatemi questi eccessi di "pomposità" ma a furia di sentire dischi di cotanta maestosità uno non sa più cosa fare per uscire dalla...banalità (ci mancava pure la rima). Scherzi a parte, dal grande ritorno targato 'The Scarecrow' il piccolo grande mastermind Tobias Sammet ha messo bene in chiaro di voler fare le cose in grande arrischiandosi persino con una proposta musicale più "moderna", se vogliamo, che non gli garantiva il successo avuto con la precedente Metal Opera. Archiviato il grande successo di 'The Scarecrow' Tobi ha messo insieme un cast allucinante e ha portato il suo Avantasia in giro per il mondo, ammalliando a destra e manca con uno spettacolo di incredibile qualità ed ora, prima che il ferro si raffreddi, torna ad affacciarsi sul mercato discografico...ma anche queste volta il folletto di Fulda ha voluto alzare la posta in gioco facendo uscire non uno ma due nuovi capitoli di questa nuova saga, intitolati rispettivamente 'The Wicked Symphony' ed 'Angel Of Babylon' (disponibili in un unico cofanetto che, se non altro, risulta più economico rispetto alle versioni singole). Per questo ritengo cosa buona e giusta recensirli separatamente, per questo iniziamo con il diretto successore di 'The Scarecrow'... Dietro alla storia di 'The Wicked Symphony' si celano il declino ed i fallimenti del nostro "spaventapasseri" che, una volta raggiunto il successo, si scontra con gli eccessi e le debolezze della natura umana. Sarà un lungo evolversi di tormenti che caratterizzeranno le sonorità di questi due capitoli quasi fino alla conclusione di 'Angel Of Babylon'. Tobi fa tesoro di quanto raccolto con 'The Scarecrow' e parte a mille snocciolando quattro pezzi da novanta che tolgono fin da subito il respiro. Il crescendo della intro (che dal profondo vi farà gridare all'oramai storica "pubblicità dell'Unieuro") ci porta all'evolversi della titletrack dove, dopo l'apertura di Sammet, fanno la loro prima apparizione un centellinato ma strepitoso Russell Allen (Symphony X) ed un onnipresente Jorn "clamoroso" Lande (Masterplan, Ark, ecc. Ecc.) per introdurci ad un ritornello di inarrifabile potenza ed effetto mentre il tutto viene guarnito da un songwriting magistrale che ci porta alle fine di questi nove minuti di apertura. Chapeu. Si passa a "Wastelands", vetrina (finestrella oserei dire) di Power/Speed Metal Helloweeniano che Sammet ci regala "una tantum" e che viene data in consegna a, indovinate un pò, Micheal Kiske (ex-Helloween, Place Vendome, Unisonic, ecc.). Un take classico, passabile e che stuferà i più ma ci dimostra che certo Sammet sà quello che fa. Dato che abbiamo fatto gli zuccheroni allora BAAAM, ci arriva in faccia un bel murone di chitarre spigolose sulle quali fa capolino Mr. "Ripper" Owens (ex- Judas Priest, ex-Iced Earth,ecc.), l'ospite che a suo tempo temevo fosse troppo inadatto alla proposta si esibisce in un brano confezionato ad hoc come "Scales Of Justice", veramente cattivo al punto giusto, che difficilmente ci saremo aspettati da uno come Sammet. Arriva il turno dei "supereroi" (cit.) e Tobi mette in campo un altro idolo della propria infanzia come Klaus Meine (Scorpions); la canzone confezionata per il loro duetto, "Dying For An Angel", è un mid-tempo tra l'Hard Rock e il Metal Melodico con la cui mescola gli Edguy hanno raccolto buona parte delle proprie recenti fortune, ed anche in questo caso il risultato è fenomenale. Contro ogni previsione delude la traccia del grande ritorno di Andre Matos (ex- Angra, ex-Shaaman), non per l'operato del fuoriclasse brasiliano ma perchè questa "Blizzard On A Broken Mirror" suona un pò troppo scialba, scarica, un peccato. Quindi, di nuovo, standing ovation totale per "Runaway Train" dove il tris di assi Lande/Sammet/Catley (Magnum) ci porta in un universo di Hard Rock classico, epico e, senza mezzi termini, destinato a rimanere nella storia. Quindi BAAM, colpo di scena, fa capolino un brano come "Crestfallen" dalle sorprendenti tinte Indusrial e dove Sammet sfoggia un improbabile screaming nel ritornello. Ma nel complesso, che ci crediate o no, il tutto risulta ben più che godibile. Arriva "Forever Is A Long Time" e Jorn Lande diventa protagonista assoluto della scena, prestazione da "libri di storia" per un take "Power Oriented" che si canterà davvero per a "long time". Nulla da segnalare in "Black Wings", dove ritroviamo un altro reduce dalla Metal Opera come Ralf Zdiarstek, e nella conclusiva "The Edge", entrambe piuttosto passabili. Mentre ci vuole l'ennesima nota di merito per il duetto Allen/Sammet che desta scalpore in "States Of Matter", episodio up-tempo condito dalla super-prestazione di Allen e da un inarrifabile ritornello catchy e "Sammetiano" in tutto il suo splendore. Rispetto a 'The Scarecrow' questo 'The Wicked Symphony' riesce a suonare in modo più "duro" senza compromettere la qualità che da sempre contraddistingue i capitoli di Avantasia. Tra brani capolavoro e qualche filler questo disco presenta tutti i propositi per farsi ricordare a lungo nel tempo...

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