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CROWBAR: Crowbar

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Sono stati incisi tanti grandi dischi, innumerevoli top album, lavori che indiscutibilmente hanno fatto la storia e/o influenzato le generazioni successive che hanno ricevuto entusiastiche, ma quanto classiche recensioni. Considerato che si tratta dei "biggest records", (biggest perchè "grande" in tutti i sensi), abbiamo pensato bene di dare loro la giusta visibilità e la dovuta dimensione con speciali che provano a scavare in fondo fin dentro le viscere dei contenuti degli album.

Esce per la Pavement Music uno degli album emblema dello sludge-metal. L’omonimo disco della band più pesante (non solo musicalmente) del panorama estremo: i Crowbar. L’idea di creare un nuovo genere che andasse in controtendenza rispetto agli altri in quel momento storico fu del frontman della band, Kirk Windstein, coadiuvato da colui che in quel momento era il batterista dei Crowbar (allora ShellShock), ovvero Jimmy Bower, uscito e rientrato in vari periodi nella band e compagno anche nei Down, nonché membro fondatore di un’altra band seminale del genere, gli Eyehategod. Le tre tematiche musicali di base furono: accordatura ribassata, tempi lenti, inserimento di melodie che si rifacessero a brani degli anni ’70, il tutto infarcito di riferimenti a Melvins e Carnivore. Ora, tutto ciò potrebbe sembrare non molto originale, ma all’inizio degli anni ’90 risultò fresco e innovativo. L’album ebbe sicuramente una spinta mediatica in più rispetto al predecessore ('Obedience Thru Suffering'), soprattutto per la produzione curata dal cantante dei Pantera Phil Anselmo, che nel video di “I’m Broken” sfoggiava orgoglioso una delle maglie della band insieme ad una degli Eyehategod.

In realtà, se pure la produzione si presentò con un nome molto in vista, l’album aveva ed ha tutte le carte in regola per essere ammesso nel gotha del metal estremo. Tracce come “High Rate Extinction”, “Self-Inflicted” e “I Have Failed” rappresentano in pieno lo spirito della band, proposte molto spesso in sede live; e come dimenticare i due brani simbolo dell’album e dell’intera carriera del gruppo: “All I Had (I Gave)”, esempio di un’altra grande influenza importante sulla band, l’hardcore-punk, e la lentissima “Existence is Punishment”, con l’evocativa intro di basso. Storici i passaggi su Mtv dei video di questi ultimi brani, estratti come singoli, in particolare nello show di “Beavis and Butthead”. Menzione particolare per la cover del brano “No Quarter” dei Led Zeppelin che ci fa comprendere l’amore per i grandi classici del rock, cosa che non mancherà anche in album successivi. Le caratteristiche sonore sono focalizzate sicuramente sui riff granitici e soffocanti delle chitarre, riempiti dalla forte presenza bassistica all’ottava bassa; batteria protagonista sia strumentalmente, sia come sonorità, ben amalgamata nella pasta sonora e una voce cruda e violenta, ma con inserti melodici che rendono, a tratti, disarmante e malato l’ascolto. Le tematiche dei testi non fanno altro che acuire la sensazione di cruda violenza della vita stessa: dipendenze da droghe, sofferenza, dolori autoinflitti, alienazione dalla realtà, indifferenza nei confronti della sofferenza altrui, proiezione delle proprie colpe sugli altri insomma la rappresentazione della bestia umana nei suoi aspetti più cupi. La formazione vedeva Craig Nunenmacher (successivamente anche con i Black Label Society) alla batteria, Matt Thomas alla chitarra, Todd Strange al basso, ed il leader/compositore Kirk Windstein alla voce e chitarra. Una formazione precisa, dal tiro incessante e martellante, con un sound che arriva dritto come un pugno allo stomaco per uno degli album più importanti della storia di questo genere, e con l’obbligo d’ascolto per gli amanti dello stesso.

P 1993 - Pavement Music

Tracklist
01. High Rate Extinction
02. All I Had (I Gave)
03. Will That Never Dies
04. Fixation
05. No Quarter (Led Zeppelin)
06. Self-Inflicted
07. Negative Pollution
08. Existence Is Punishment
09. Holding Nothing
10. I Have Failed
 
Discography:
Obedience thru Suffering (1991)
Crowbar (1993)
Time Heals Nothing (1995)
Broken Glass (1996)
Odd Fellows Rest (1998)
Equilibrium (2000)
Sonic Excess in its Purest Form (2001)
Lifesblood for the Downtrodden (2005)
Sever the Wicked Hand (2011)
Symmetry in Black (2014)
The Serpent Only Lies (2016)
 
Line-up:
Kirk Windstein: Vocals, Guitars
Matt Thomas: Guitars
Todd Strange: Bass
Craig Nunenmacher: Drums

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