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EDITORIALE: Questo Sonisphere s'ha da fare

Soni

Se ne sono dette di tutti i colori sul Sonisphere, e siamo ancora a tre mesi dal concerto. Finalmente il bill è stato rivelato nella sua totalità e possiamo analizzarlo in lungo e in largo, poi sarà più appropriato il silenzio, teso e trepidante, che ci porterà a un concertone che si preannuncia come l'evento metallico principale dell'estate italiana. Iron Maiden, Bullet For My Valentine, Anthrax, Saxon, Sabaton, The Raven Age, Wild Lies e A Perfect Day. La locandina è questa:

Odio i fan boy, ossia quelli che accetterebbero pure di essere presi alla grande per i fondelli dai propri idoli, ma odio ancora di più quelli che si lamentano preventivamente di ogni minimo e insulso dettaglio. Certo, l'organizzazione dell'edizione dello scorso anno ha lasciato parecchi interrogativi e si spera che alcuni macroscopici errori logistici non si ripetano. Ma comunque - è bene ricordarlo - oltre al sacrosanto diritto di lamentarvi c'è anche un altro potere, ancora più grande e poco valorizzato, che ognuno di noi ha in mano, anche i frignoni da tastiera. Ve lo dico? Siete sicuri? Ok, rullo di tamburi...si tratta dell'immensa e significativa possibilità di STARVENE A CASA!

Eh già. Funziona così nei paesi civili: se ti fanno cagare gli Iron Maiden, se i Sabaton non sai manco chi sono (e allora devi farti qualche domanda, caro mio: che razza di metal hai ascoltato negli ultimi quindici anni?), se pensi che i Bullet For My Valentine non siano degni della tua attenzione da true professor of steel, hai la possibilità di esprimere il tuo dissenso tenendo il culone incollato al divano. Gli organizzatori ne terranno conto, fidati. A loro servono i tuoi 100 euro, è il loro lavoro. A te invece non serve intossicarti la vita per musica che evidentemente non gradisci. E la tua sterile polemica ha un valore molto limitato, perché per quanto oggi siano dei sessantenni (e tu, caro mio pustoloso adolescente, sei nella fase di ribellione e Steve Harris potrebbe essere tuo padre), gli Iron Maiden attirano pubblico come delle pop star, e se vuoi davvero dare un segnale, se vuoi cambiare il mondo del metal, urlando una sorta di "tutti a casa!", devi spingere sui gruppi giovani e partecipare ai loro concerti. Ecco perché non capisco tutto questo astio verso i Bullet For My Valentine, che oramai sono arrivati al quinto (!) album in studio, e se non sono metal loro, voglio capire chi pensate che lo sia davvero, se vi esaltate con quella cosa deforme e spacca maroni di "Blood Brothers" dei Maiden.

Leggendo i vari commenti non si rinvengono chissà quali alternative serie per un evento di questa portata. I Ghost non sono del tutto metal (ecco come si autodefiniscono: "Ghost records and performs pop hymns that glorify and glamorise the disgusting and sacrilegious."), ne recepiscono l'immaginario, eppure li avreste graditi molto, a quanto pare. Sì, loro stanno avendo molto successo. I Megadeth? Sono a pascolare al Gods of metal nei primi di giugno nel caso voleste sentire gracchiare ancora Mustaine. Gli Slayer o quello che ne rimane li vedrete in un altro giorno, sempre a Roma. I Gojira ve li immaginate davvero nel primo pomeriggio delle Capannelle a quaranta gradi all'ombra? Altri pretendenti? Basta, ve lo dico io: i gruppi scelti dal Sonisphere vanno benissimo per un'ottima giornata di metal, da inserire in un contesto particolare come quello pre-Iron Maiden o pre-Metallica, insomma le sole due band da arena che il metal ha oggigiorno. I Saxon possiamo vederli come il contentino dato a chi appunto si divertiva a passare le sue giornate a mandare feedback negativi sui canali social del Sonisphere. Un bel contentino, lo ammetto. Un grande gruppo da dimensione live, così come gli Anthrax (Belladonna permettendo). Eppure sono gruppi in giro da oltre trent'anni.

Non voglio credere che i miei coetanei, o addirittura gli under 20 si esaltino solo per loro. Non voglio pensare che il metal sia diventato un reparto di geriatria, particolarmente vivace, ma comunque tale. E non parlo solo di questioni anagrafiche, bensì della pedissequa imitazione di stili musicali e abbigliamento del passato. Non voglio pensare che i Bullet For My Valentine (che ripeto, sono esplosi dieci anni fa, e possono piacere o no), facciano paura o disorientino perché non sono come i soliti volti familiari e abituali. Se nel 1980 gli Iron Maiden avessero avuto una audience così retrograda e chiusa non sarebbero mai arrivati dove sono oggi. Anche loro sono partiti dalle retrovie e aprendo i concerti ad altri gruppi più conosciuti di loro. È l'ignoranza che genera la paura. Magari sotto al palco, il 24 luglio, vi ritroverete accanto a me a divertirvi con estasi crescente sotto le note di "Scream Aim Fire", "Caught In A Mosh", "Strong Arm Of The Law" e "Wasted Years", senza pensare alle distinzioni del cavolo, senza fischiare i musicisti che non vi piacciono. Il metal una volta non era un momento di unione fraterna? Valorizziamo questo significato, ne guadagneremo tutti in salute, me compreso. Non avrei mai immaginato che un giorno avrei difeso i B4MV, mi sento un po' stordito. Buon Sonisphere a tutti. Nel frattempo siate curiosi, andate a scoprire tutte le band di apertura.

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Commenti

  • Andrea

    S'ha da fare, ma meglio...

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