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FANKAZ

Ciao ragazzi. Benvenuti su Hardsounds.it. Innanzitutto cosa state facendo in questo periodo? Date dal vivo? O già avete qualche idea per nuovi brani? Ciao Francesco, grazie mille è un piacere essere qui per questa intervista. In questo periodo dopo le due date in zona Ferrara e il release party del nuovo disco, ci stiamo preparando per il mini-tour di tre date in Slovacchia, mentre in agosto saremo in Inghilterra per sette date. Nel frattempo diciamo che cerchiamo di fare un po' di chiarezza mentale su eventuali nuovi brani. A distanza di qualche mese dall'uscita, come giudicate 'Burning Leaves Of Empty Fawns'? E' un disco che ci rappresenta alla perfezione in questo momento. Ha in se tutto quello che avevamo da dire, è potente, veloce, tecnico, incazzato, melodico. E poi ci sono delle chicche e ci sono anche gli animali. Siamo molto contenti del risultato e di come suona e speriamo che anche altri, ascoltandolo, possano sentire quanto “cuore” ci abbiamo messo e quanto crediamo in questo progetto. Quali sono le tematiche trattate al suo interno? I testi trattano principalmente di tematiche e situazioni personali, viaggi mentali e punti di vista su quello che ci circonda che in alcuni passaggi possono sembrare scure, ma che alla fine hanno sempre un qualcosa di positivo. Il pensiero positivo è alla base. Rispetto all'album precedente si è cercato di dare più importanza ai testi. Bleed Someone Dry, Action Men, Decode: i cantanti di questi gruppi hanno partecipato al vostro album, voi pensate di "ricambiare" l'ospitata in qualche loro uscita? Sarebbe un piacere poter ricambiare. Sono stati fantastici e abbiamo amato ogni interpretazione. Hanno arricchito tantissimo i brani del disco. La promozione della vostra musica e del vostro gruppo invece come sono curati? La promozione è completamente curata dalla nostra etichetta Overdub Recordings e da tutta la squadra di Worm Hole Death, che la supporta. Ringrazio anche Jonny e Lore del Mathlab Recording Studio. E' anche grazie a questo team se siamo riusciti a realizzare questo album, soprattutto perchè hanno creduto nel nostro progetto e tutto è stato fatto insieme per realizzare, a nostro parere, un grande album. In ogni caso l'album uscirà in Europa e anche in Giappone, che è un mercato al quale teniamo particolarmente. Qualcuno vi ha mai suggerito di cambiare nome alla band, in vista di un appeal più "americano"? Si c'è stata questa richiesta, ma devo dire nemmeno troppo insistente, anche perchè il gruppo è nato con questo nome e dopo più 10 anni di attività ed il precedente album, non c'era più motivo di cambiare un nome che probabilmente è visto in maniera strana o bizzarra solo in Italia. Alla fine poi nel continente americano ci si arriva lo stesso e dei ragazzi ci hanno già chiesto di spedire alcune copie del disco, soprattutto in Canada. Quali sono le influenze musicali che porta all'interno dei Fankàz ogni componente del gruppo? Ricky: Ognuno di noi viene da background differenti, io stesso ho iniziato studiando musica classica, Elia viene completamente da un altro genere rispetto al nostro, mentre Pole e Mora erano quelli già “tarati” su certe sonorità punk-rock. In ogni caso in questo album si possono sentire sonorità che arrivano dallo Skate-punk, dall' hardcore, dal rock, dal post-hardcore. Poi sull'ipod ho praticamente di tutto dal pop più smielato alle cose più inascoltabili. Mora: Tendenzialmente ascoltiamo un po’ di tutto oltre all’hardcore melodico e lo skate core Belvedere, A Wilhelm Scream, propagandi o il rock duro degli Action Men; apprezziamo molto anche band come Lower Than Atlantis, Dillinger Escape Plan, Architects, Comeback Kid, Bane e molte altre delle quali non ricordo il nome. Elia: C'è della pazzia. Quali sono gli album che ascoltate con più frequenza? Siete attenti alle nuove tendenze musicali? Mora: L’album che non mi stanca mai è “The Decline” dei NOFX. Forse è quello che ho ascoltato di più con “Americana” degli Offspring. Sarebbe stupido non ascoltare le novità, ci sono davvero tantissime band originali, fossilizzarsi solo su un periodo ci renderebbe nostalgici come quelli di virgin radio che non superano la musica anni 90’. Elia: Sono sempre molto curioso e al passo con le nuove band soprattutto del panorama post HC e Progressive. Gli artisti che più seguo al momento sono: Karnivool, Architects, Periphery. Gli album che più hanno segnato il mio percorso musicale sono certamente: “Thick As a Brick” dei Jethro Tull, capolavoro che mi ha fatto sognare e invogliare a prendere in mano la chitarra. Il signor Mike Patton; tutto ciò che gira attorno a lui sono fonte assoluta d'ispirazione per me, un Dio. Hanno segnato il mio percorso anche artisti post metal come Isis, per citare un paio di loro album, fra i miei preferiti del genere, “In The Absence Of Truth” e “Panopticon”. Altri album molto importanti sono “Sound Awake” dei Karnivool, un disco che ascolterei all'infinito e “Hollow Crown” degli Architects, la mia band preferita nell'ambito Post HC. Ricky: In questo momento ho in rotazione quasi fissa Counterparts, un hardcore moderno bello tirato e tecnico, Heart In Hand, gran disco che riprende sempre il genere hardcore. Adoro poi l'ultimo album dei Lower Than Atlantis e dei Misery Signals a cui aggiungo decisamente il nuovo lavoro degli Action Men “Ramadama”. Ma i miei preferiti rimangono assolutamente i No Use For a Name con tutta la loro discografia, Jet Market che seguo dai loro inizi, Propagandhi che sono davvero una costante. In ogni caso da tenere d'occhio tutto il panorama skate-punk perchè ci sono davvero un sacco di band che stanno facendo ottima musica. Pole: Siamo alla ricerca sempre di nuovi gruppi e nuovi generi. Siete andati in tour con alcune tra le migliori band in circolazione del circuito melodic hardcore/screamo. Quali sono quelle che vi hanno impressionato maggiormente, sia in positivo che in negativo? Con chi vorreste ancora condividere il palco? Mora: Abbiamo ottimi ricordi di tutti, personalmente i più impressionanti sono gli actionmen. Hanno una tecnica mostruosa e riescono a suonare in qualunque condizione psicofisica. Sicuramente vorrei risuonare con Belvedere e A Wilhelm Scream che sono tra i miei gruppi preferiti. Elia: La data con i Belvedere. Una bellissima esperienza che ricorderò con molto piacere per tanti motivi. Persone fantastiche, molto amichevoli e sociali. Ricordo un piccolo scatch di Steven Rawles...poco dopo aver scaricato la strumentazione ci salutò e venne al nostro tavolo, fuori, a bersi una birra in compagnia...sul tavolo c'era un foglio con vari colori..si mise a tradurre i colori dall'inglese all'italiano. Ricky: di impressioni negative davvero non ne ricordo. Impressionanti, in modo molto positivo, sicuramente i Belvedere (ringrazio Just Alive per la data di Milano) e gli A Wilhelm Scream band composte tra l'altro da persone davvero fantastiche, con le quali condividere il palco è stato un piacere. In Italia ricordo sempre con tanto piacere gli ActionMen con live devastanti, i Jet Market con i quali siamo riusciti a condividere il palco prima che si sciogliessero, i 1000 Degrees dei pazzi scatenati e poi anche X-State Ride, Thanx 4 all the shoes e Foreplay. L'italia è piena di talenti. Pole: In assoluto Belvedere. Avete qualche aneddoto divertente da raccontare della vita on the road? In assoluto penso che il più raccontato sia questo: siamo a Campo Tures in Trentino per una data presso il Loop. Finito il concerto, uno dei più bei live che ricordiamo, decidiamo di uscire un po' con i ragazzi del Loop. Elia che era con noi ad un certo punto sparisce completamente. Si scoprirà che era andato in discoteca preso su con dei tizi a caso. Fatto tardi decidiamo di rientrare in hotel per dormire, ma di Elia non c'è traccia. Verso le 4 del mattino, arriva la chiamata di Elia che si trova sotto l'hotel ma non sa come entrare; finalmente trova una porta ed entra e suona l'allarme dell'hotel. Arrivano i carabinieri che lo fermano e lui spiega che deve entrare. Noi che ci stavamo rotolando dal ridere. Insomma per quasi un'ora non c'è verso, un gran casino, finchè un “tizio” che passava da quelle parti, saranno state le 5 del mattino, spiega a tutti che esiste una porta secondaria dalla quale possono entrare i clienti che arrivano tardi. In tutto questo ricordiamo la parola “grondaia”. Elia avrebbe dovuto arrampicarsi da li. Dove vi vedete tra... Dieci anni? Elia: Ah probabilmente gli altri due (Ricky e Pole) saranno pelati, Mora avrà una chioma quasi del tutto bianca, io sempre più brizzolato. Spero in un amicizia, come tutt'ora, che ci lega saldamente e in possibili altri tour all'estero magari da spalla ai grandi del nostro genere. un'esperienza da provare certamente. Mora: tra dieci anni non saprei… forse in una qualche balera ad aizzare gli anziani in violenti circle pit.. hahaha Ricky: sicuramente ci vediamo più grassi e più calvi, ma probabilmente, lo spero, con almeno altri due album e tanti live sulle spalle. Saremo ancora qui a disturbare la quiete e la vecchiaia della gente. Magari tra vecchi ci si capisce meglio. Questa band è nata e si è sostenuta soprattutto sulla nostra amicizia e sulla nostra passione. Finchè ci saranno queste due cose, credo che niente potrà concludere questo bellissimo viaggio che portiamo avanti da oltre dieci anni. Pole: a letto!!! Alla prossima, conclusione in libertà. Grazie a te Francesco e grazie ad Hardsounds per questo spazio. Siamo di parte ma vi assicuriamo che questo album è speciale e non vi deluderà. “Burning Leaves Of Empty Fawns” è quello che fa per voi!!!Comprate, comprate, comprate, questo ci permetterà di realizzare un nuovo disco bellissimo! Speriamo di vederci presto live sia in Italia che all'estero. VVB un bacio un abbraccio e tanti fagioli sempre per tutti!!!PROTOCOLLO a tutti!!!!

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