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SOULFLY

Ogni volta che Max Cavalera passa per l'Italia è momento di grande emozione. L'anima dei Sepultura, che ha saputo perpetuare lo spirito originario della band con la sua creatura Soulfly, non ha perso un'oncia del suo carisma col passare degli anni, al contrario. C'era molta attesa per le tre date italiana della band (questa di Roncade è la seconda, dopo Rimini e prima di Milano), sia a causa dell'ottimo e strabordante ultimo lavoro "Dark Ages" che per via delle setlist che circolavano in merito ai concerti tenuti precedentemente in Europa nelle quali spiccavano robe da niente tipo "Troops Of Doom" e "Policia". La band di supporto scelta per aprire la serata è rappresentata dai nostrani LIVELLO ZERO; devo dire che i cinque ragazzi erano dei totali sconosciuti alle mie orecchie, e ad essere onesti credo continueranno ad esserlo anche dopo la loro performance di stasera. Un nu metal/crossover piuttosto banale, ripetitivo e già sentito fa da cornice ad una presenza scenica di livello appena sufficiente che scalda ben poco il foltissimo pubblico se si eccettuano gli scalmanati delle prime file. Pezzi che ripropongono il solito schema growl/mosh/ritornello pulito senza spiccare, il tutto ulteriormente inficiato da suoni non al top. Rimandati su tutta la linea. Un New Age veramente pieno (mai visto il locale trevigiano così stracolmo di persone per un concerto a pagamento) è ormai in fremente attesa per l'arrivo di Max e compagni; ne sono conferma i boati che accompagnano la rimozione della bandiera brasiliana dalla batteria di Nunez e l'ingresso on stage della chitarra dello stesso Cavalera. Un soundcheck un po' tirato per le lunghe lascia spazio ad una pomposa intro; sulle prime martellanti note di "Babylon" la band fa il suo ingresso e il buon Max, come un moderno sacerdote, 'benedice' il pubblico lanciando acqua da una bottiglietta prima di iniziare il macello. I suoni sono molto buoni (anche se inspiegabilmente dopo qualche brano la qualità acustica peggiorerà in modo esponenziale), il pubblico è in visibilio e la band bella carica. I primi pezzi proposti servono solo a far carburare prima dell'apoteosi, che inizia con la fondamentale "Refuse/Resist"; da lì in poi sarà un massacro fisico e mentale senza concessioni si sorta se si escludono i brevi intermezzi tribali che concludono e aprono i pezzi. "Roots", "Arise Again", "Carved Inside", la commovente ed inaspettata "Fuel The Hate" e l'esecuzione completa di "Inner Self" mandano in visibilio il pubblico già fuori di testa. C'è spazio anche per un pezzo dei vecchi Nailbomb, "Wasting Away", prima che un'ulteriore dose di materiale targato Soufly (con Max che come tradizione vuole sale sul palco con la divisa calcistica della città che ospita la band) congedi la band in maniera definitiva con "Frontlines" e "Eye For An Eye". Il concerto di stasera dei Soufly ha messo in luce, ancora una volta, una macchina da guerra di rara potenza, e da questo punto di vista il buon Max si conferma ottimo reclutatore di musicisti; un Nunez constantemente sopra le righe, in positivo, ha scandito i ritmi serrati dei brani insieme allo scatenanto Bobby Burns mentre Marc Rizzo ribadisce il suo ruolo primario alla sei corde (le parti soliste sono state eseguite come su disco). L'unica pecca dello show è da riscontarsi nei suoni confusi che hanno inficiato le performance di entrambe le band, ma per il resto c'è ben poco da lamentarsi. Un'altra serata vittoriosa per il New Age, il chè non può che rendere felici. SOULFLY setlist Intro Babylon Prophecy Downstroy Seek 'n Strike Refuse/Resist Execution Style Arise Again Carved Inside Roots Bloody Roots Jumpdafuckup/Bring It Fire/Mars (The) March Fuel The Hate Inner Self Porrada Back To The Primitive The Song Remains Insane Wasting Away Frontlines Eye For An Eye

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