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BEHEMOTH: PANDEMONIC INCANTATIONS

data

01/12/2007
85


Genere: Death/Black Metal
Etichetta: Solistitium Records
Distro:
Anno: 1998

Carichi di blafemia e malvagità come non mai, i Behemoth tornano alla carica con questo nuovo full lenght, che sancisce definitivamente la rottura della crisalide: il piccolo "bruco" blackster è ormai diventato una terribile e malvagia, quanto splendida creatura alata. Proprio così: in questo album i Behemoth sono diventati dei ferocissimi deathster, pur mantenendo una certa matrice black metal. I nomi a cui si potrebbe accostare la nuova creatura sono Morbid Angel (soprattutto), Belphegor, primi Vital Remains. E quindi parliamo un po' dei nuovo Behemoth dicendo che in luce alla nuova strada intrapresa, la componente tecnica del loro sound si è spaventosamente ampliata, e dimostrando di aver pienamente raccolto l'eredità dei maestri floridiani, il riffing è diventato quanto mai complesso e articolato, legandosi alla tecnicissima e brutale batteria del neo-arruolato Inferno. Ma della sporcizia e pesantezza dei loro "maestri" qui vi è poca traccia: il sound è tiratissimo e molto violento, con un certo retrogusto Black. Bel lavoro anche per quanto riguarda la solistica, ispirata e tecnicamente molto valida, pur non perdendosi in vuoti arabeschi. Le tastiere sono un po' meno presenti, in confronto ai lavori precedenti, ma c'è da dire che i succinti inserimenti di quest'ultime si rivelano sempre azzeccati (la traccia 'In Thy Pandemaeternum' ne è prova). Insomma, ascoltando quest'album l'ascoltatore non ha nemmeno il tempo di capire cosa sta accadendo mentre viene percosso a tutta forza da Nergal e soci. E credetemi, non è cosa che si dimentica facilmente l'ascolto di contanta tecnica e complessità mista a una violenza estrema e a una fredda attitudine Black Metal. I Morbid Angel hanno fatto proselitismo, si sa, e forse i Behemoth sono i loro primi discepoli. Ma credetemi, questa definizione non rende giustizia ai polacchi, loro brillano di una luce e propria. Sarebbe un grave errore considerarli i "Morbid Angel più veloci, più violenti, più pittati in volto". Qualche curiosità: esiste una versione polacca dell'album, che chiude l'album con il brano 'Chawala Mordercom Wojciech', interamente cantato in lingua madre. Altra cosa: dopo l'ultimo brano ci sono 57 mini tracce assolutamente silenziose, con chiusura alla traccia 66.

_ PER I FANS DI Morbid Angel - Belphegor - Nile

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