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JON OLIVA'S PAIN: 'Tage Mahal

data

11/11/2004
90


Genere: Melodic Heavy Metal
Etichetta: Steamhammer / SPV
Distro:
Anno: 2004

Eccolo qui! Dopo tanta attesa è arrivato il primo disco solista del grande leader dei Savatage, Jon Oliva. L'iper produttivo artista si riporopone sul mercato con tredici brani in perfetto stile Savatage (e come dubitarne?) e senza velleità alcuna di voler stupire con novità di sorta. L'idea di produrre un disco solista, a Jon nasce, infatti, dalla necessità di dare sfogo alla propria creatività in modo immediato e senza dover mettere in moto la complessa macchina organizzativa che si trova alla base della sua main band. Circondato da musicisti attivabili con una telefonata dell'ultimo momento (che per inciso, sono gli stessi che hanno suonato nel debut dei Circle II Circle, dell'ex Sava-singer Zak Stevens), Jon si prefigge l'obiettivo di portare in giro dal vivo, un pò di vecchia e sana musica di scuola Savatage, in attesa che gli impegni dei singoli membri, consentano di rispolverare la stessa band madre. Scorrendo la tracklist ed immergendosi nell'ascolto si percepisce da subito come la musica di questo "'Tage Mahal" sia un grande raccoglitore dei ricordi e del passato: ogni brano ripropone una data epoca della carriera dei Savatage, ogni singola nota permea sensazioni riconducibili ora a questo, ora a quell'album della band. Brani ruvidi e pesanti della prima ora si alternano a mid-tempo ariosi e sinfonici tipici del periodo '90s, melodie ottantiane (e non solo metal!!!) si fondono con le ultime tendenze musicali di Jon e dei suoi Savatage. Insomma, ce n'è per tutti i gusti, dall'hard rock, al metal classico, ai cori sinfonici, ai virtuosismi chitarristici, alle atmosfere tastieristiche, al power americano, sino ad arrivare a toccare territori thrash...eh, ragazzi, dovreste saperlo che Jon è un genio ed un grande artista! Come al solito, volendo menzionare qualche brano, si può citare l'opener "The Dark", oscura e corale, oltre che bellissima! Ancora: il trittico "Slipping Away", "Walk Alone" e "Nowhere To Run", che non avrebbero sfigurato nel capolavoro "Streets...", "The Nonsensible Ravings..." che riporta alla mente il periodo "The Wake Of Magellan" (ma non solo!), le pesanti "No Escape" e "Pain", con un Jon indiavolato soprattutto nella seconda, a ricordare quanto proposto due decenni fa in "Sirens". Menzione particolare, poi va fatta per "People Say - Gimme Some Hell", un brano con un testo composto per la maggiorparte di frasi che nascondono titoli di album e canzoni di tutto il repertorio Savatage, in omaggio ad una carriera ricca di soddisfazioni, soprattutto grazie ad una fedele e nutrita schiera di "seguaci" (hounds!) che non smettono mai di invocare la stupenda musica che solo il Mountain King e la sua band sanno creare. In chiusura di album l'immancabile ballad rappresentata dalla semi-acustica "Fly Away", piacevole anche se non all'altezza di quanto è stata in grado di scrivere in passato la delicatezza del roccioso pugno di Jon (leggasi "Believe"!). A livello musicale, la band (Pain) che Jon ha scelto per accompagnare la sua opera prima, assolve in pieno al suo dovere risultando precisa e ben calibrata, dando ausilio in tutto e per tutto a Jon ed alle sue sfumature espressive, sia a livello lirico che strumentale. Un paio di curiosità finali. - Gradito ospite in due brani di "'Tage Mahal" è il caro e vecchio ex-drummer dei Savatage Steve "Doctor Killdrums" Wacholz ("No Escape" e "Nowhere To Run"). - Il titolo dell'album è un omaggio al compianto fratello di Jon, l'indimenticato chitarrista dei Savatage Criss Oliva, scomparso in un tragico incidente stradale nel 1993. "'Tage Mahal" era il titolo di un progetto solista ed interamente strumentale del grande chitarrista.

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